di Pavel Bartesaghi, Exodus
La Mammoletta è la «sede del mare» della Fondazione Exodus di Don Mazzi. Fondata nel 1990 da Marta del Bono e Stanislao Pecchioli sull'Isola d'Elba, offre percorsi educativi di accoglienza, reinserimento e prevenzione per adolescenti e giovani adulti con problemi di dipendenza e altri disagi sociali, familiari e psicologici. La collaborazione tra la Mammoletta e Il Bullone nasce nel 2020 con l’obiettivo di far incontrare le comunità di riferimento per mettere al centro il dialogo, le riflessioni, le esperienze condivise di giovani che stanno attraversando, ciascuno a suo modo, periodi complicati e delicati, ma che non smettono di credere nella possibilità dell’oltre e dell’altro.
Venerdì 17 novembre siamo andati a teatro per assistere al docufilm sulla vita nella nostra comunità, la Mammoletta
Venerdì diciassette novembre, usciamo dalla comunità per andare al teatro De Lauger ad assistere alla programmazione del docufilm Tremenda voglia di vivere che racconta la vita di tutti i giorni di noi, giovani ragazzi e ragazze che hanno perso la strada giusta e perciò hanno deciso di intraprendere un nuovo percorso rimotivazionale in una comunità all’isola d’Elba, La Mammoletta.
Tutti in furgone pensavamo che non sarebbe venuto nessuno, anche perché la programmazione della mattina dedicata ai ragazzi delle scuole era stata cancellata e perciò non speravamo molto nell’arrivo dei genitori nel pomeriggio, visto che nessuno avrebbe potuto spingerli a venire: non a tutti possono interessare storie come le nostre, invece, entrati nella sala, iniziamo a vedere che a sorpresa sempre più persone iniziano a riempire le file.
Io avevo già visto il docufilm e come molti altri miei compagni non ne facevamo parte, poiché era stato registrato nel 2021 e nel frattempo c’è stato un ricambio delle persone che formano questa grande famiglia che è la Mammoletta.
Nonostante non ne facessi parte mi sono rivisto in moltissime scene: per noi è importante stare insieme quando vogliamo solo stare soli
Io, comunque, mi sono rivisto in alcune dinamiche filmate, come la voglia di stare a letto, che alcuni ragazzi descrivono, quando ci sono dei problemi da affrontare, perché è vero che andarsene e stare da soli è più semplice, ma in realtà facendo così si peggiorano solo le cose perché si provoca un miscuglio di pensieri di cose passate che non aiutano, anzi.
Quindi, la cosa più conveniente da fare in una situazione come la nostra è stare insieme, cercando di parlare più del presente o del futuro che vorremmo, invece dei nostri trascorsi a volte simili. Poi in realtà, anche il prendersi cura del posto che ci ospita ci aiuta tanto ad occuparci di noi stessi, facendoci vivere nell’ordine quotidiano, cosa che molti di noi magari avevano smesso di fare, io primis, a causa della scelta di vita che avevo deciso di intraprendere.
Alla fine è stato un tripudio di applausi e ho sorriso: anche il pubblico è intervenuto
A fine programmazione mi hanno colpito molto gli applausi, che erano davvero rumorosi e devo dire la verità, la cosa mi ha messo in viso un gran bel sorriso. Un altro fatto che mi ha sorpreso è che il pubblico, oltre ad essere stato attento e in silenzio durante tutta la programmazione, ha partecipato molto facendo domande a Stanislao Pecchioli, uno dei nostri responsabili, ma anche direttamente a noi, per esempio chiedendo come funziona la relazione tra i nostri genitori che stanno all’esterno e noi che invece stiamo all’interno della comunità.
E comunque mi devo ricredere perché posso constatare che ci sono tante persone alle quali interessano storie vere e difficili come le nostre.
“Poi in realtà, anche il prendersi cura del posto che ci ospita ci aiuta tanto ad occuparci di noi stessi, facendoci vivere nell’ordine quotidiano, cosa che molti di noi magari avevano smesso di fare, io primis, a causa della scelta di vita che avevo deciso di intraprendere.”
– Pavel Bartesaghi