Pizzo: tra castelli e spiagge attrezzate per le disabilità

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La B.Liver Ilaria racconta la splendida giornata passata a Pizzo, una località calabrese, dove oltre a castelli storici è stata presentata anche Malfara Beach, una spiaggia che combatte le diversità.

di Ilaria Leone, B. Liver

 La B.Liver Ilaria racconta la splendida giornata passata a Pizzo, una località calabrese, dove oltre a castelli storici è stata presentata anche Malfara Beach, una spiaggia che combatte le diversità.

La giornata inizia con una colazione offertaci da un panificio di Serra. 

Il Castello di Murat e le oasi speciali

Ci mettiamo in macchina con direzione Pizzo Calabro, la prima tappa è il Castello di Murat, dove Gioacchino Murat è stato catturato e giustiziato dopo la sua cattura a Pizzo. Il comune di Pizzo ci ha offerto l’entrata nel castello e ci ha messo anche a disposizione una guida. Il castello è strutturato su due piani, dentro si trovano le celle dove sono stati reclusi Murat i suoi uomini. 

Dopo la visita ci siamo diretti verso il Malferà Beach: un’oasi dove le persone con disabilità hanno la possibilità di godersi il mare. Questo lido è gestito da Carmensissi e suo padre Mimmo, che per tutta la loro vita si sono dedicati ad aiutare gli altri e soprattutto le persone con disabilità. 

Ci hanno infatti messo a disposizione il loro lido, gli ombrelloni e le job, sedie a rotelle speciali usate per portare chi ha problemi di mobilità in spiaggia e al mare. 

Dopo aver fatto il primo bagno, è arrivata l’ora di pranzo. Carmen ci ha raccontato la sua storia e la storia della sua “casa” cioè del lido. 

La storia di Malferà Beach

L’appezzamento è sempre appartenuto alla famiglia Malferà, tranne per un breve periodo di tempo. Carmen si è sempre adoperata per migliorare la sua terra e offrire servizi che non venivano erogati dalle istituzioni. Nella sua vita non aveva mai avuto esperienza diretta con la disabilità, fino a quando un batterio l’ha lasciata paralizzata e in sedia a rotelle. Nonostante questo si è comunque dedicata al volontariato e dopo vari anni ha deciso di aprire al pubblico la sua “casa” e di realizzare il sogno di costruire un lido per disabili. Oggi lei, la sua famiglia e le persone che le stanno accanto lottano ogni giorno contro le ingiustizie che le vengono inflitte sia nel pubblico che nel privato; sono infatti ancora un cantiere in costruzione, perché ogni anno la sua proprietà viene danneggiata o gli vengono rubati i costosi attrezzi che con tanta fatica acquistano. Dopo il racconto di Carmen il pomeriggio è continuato in spiaggia, dove ci siamo goduti il mare di Pizzo. Prima di partire per la parrocchia di Pizzo, è arrivato l’amico psicanalista Daniele Biondo, che direttamente da Battipaglia ci è portato delle buonissime mozzarelle di bufala, che abbiamo mangiato come merenda!

Carmen si è sempre adoperata per migliorare la sua terra e offrire servizi che non venivano erogati dalle istituzioni.”

-Ilaria Leone

Dopo aver salutato con caloroso affetto Carmen e la sua famiglia, ci siamo diretti verso la Parrocchia di Pizzo: Lì si è svolta una presentazione del Bullone e di Casa di Deborah, dove alcuni dei nostri ragazzi hanno portato la loro testimonianza. La giornata è terminata con una buonissima cena organizzata dalla parrocchia, dove abbiamo potuto assaggiare il famoso tartufo di Pizzo.

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