Di Linda Pellini e Giorgia Ruggiero, Liceo Cotta
Il Liceo Statale Giovanni Cotta è un istituto scolastico con sede a Legnago, in provincia di Verona, che ospita attualmente 1350 studenti suddivisi in 54 classi. Grazie a un incontro con le classi dell’indirizzo di Scienze Umane, è sorta la volontà condivisa di poter creare uno spazio libero e aperto, dove i ragazzi possano esprimere la propria voce. La collaborazione tra il Liceo Cotta e Il Bullone nasce dall’obiettivo di raccontare storie di vita e quotidianità, ma anche dal tentativo di provare a interpretare o reinterpretare il mondo con cui si interfacciano i ragazzi di oggi, raccogliendo riflessioni, partendo dalle loro parole.
Tra adulti che non hanno voluto crescere e quelli cresciuti troppo in fretta: i bambini adulti
Adulti che non sono o che non hanno voluto crescere, bambini che sono cresciuti troppo in fretta saltando le tappe fondamentali della crescita. Genitori, insegnanti, educatori extrascolastici che si dimostrano adulti solo in età anagrafica, ma che per il resto giocano ancora a fare i bambini, non avendo ancora sviluppato il loro lato emotivo e non accettando le loro responsabilità.
Ma i bambini? I cosiddetti “bambini adulti” chi sono? Avete presente quando un bambino ricorda alla mamma che la spesa la stavano facendo per comprare la carne, le uova, la verdura, e la frutta perché a casa ne era rimasta pochissima e non per comprarsi mille vestiti o mille rossetti? Oppure quando al ristorante trovate il bambino seduto sul tavolo a pensare alle cose che deve fare il giorno dopo e non a giocare con i suoi amici? Ecco questi sono chiari esempi di chi si trova costretto a crescere troppo velocemente.
Adulti bambini: un problema non troppo recente
Ma tranquilli, il problema non è arrivato all’improvviso: si era già verificato qualche anno fa! Infatti, in un articolo online del 2015, sul sito redattoresociale.it, sono state citate affermazioni sconvolgenti, come: “L’infanzia di oggi corre il rischio di scomparire, tra adulti che non vogliono crescere e bambini costretti a farlo velocemente”. Insomma, c’è chi la propria infanzia non la fa e chi invece la vuole fare ben due volte! Si è parlato spesso di adulti con la sindrome di Peter Pan, o adulti con problemi psichici rimasti in età evolutiva, ma è giusto che queste persone rubino ai più piccoli la loro infanzia? Effettivamente abbiamo scoperto che tornare bambini si può, ma più che denominarla sindrome è una concreta regressione.
Luoghi per rivivere la propria infanzia: gli Adult Baby
Sono stati creati luoghi specifici per fare rivivere l’infanzia passata agli adulti, veri e propri asili in tutta Italia che vogliono recuperare l’ingenuità e la spensieratezza tipica dei bambini, lasciando da parte per un po’ le responsabilità. Si chiamano Adult Baby, dice nostrofiglio.it, “Una volta dismessi abiti della routine e indossato il pigiamone comprensivo di pannolino, i piccoli adulti colorano con i pastelli, cantano canzoncine e guardano i cartoni animati sotto gli occhi attenti e amorevoli delle Maestre che coccolano e cambiano il pannolino ai little in caso di necessità”.
Tra le cause rientrano lo stress, il desiderio di evasione e la perdita di responsabilità: impariamo a crescere
Tutto questo può derivare da varie cause, tra cui stress, ansia o desiderio di evasione, certo è che mette in discussione il comportamento adulto e l’autonomia. Potrebbe sollevare tante domande sulla natura della maturità e anche sulle pressioni della società moderna che possono influenzare il modo in cui le persone affrontano il proprio sviluppo personale e far riflettere su questo desiderio perché potrebbe essere legato a esperienze passate non risolte o a difficoltà nel digerire la realtà adulta.
Tuttavia, per noi è molto importante trovare un equilibrio tra il bisogno di comfort e la necessità di affrontare le sfide e le responsabilità della vita adulta. Cercare di fermare il tempo non ha senso perché noi esistiamo solo come cambiamento. Crescere è quindi la nostra dimensione umana. Teniamocela.
“Tutto questo può derivare da varie cause, tra cui stress, ansia o desiderio di evasione, certo è che mette in discussione il comportamento adulto e l’autonomia. Potrebbe sollevare tante domande sulla natura della maturità e anche sulle pressioni della società moderna che possono influenzare il modo in cui le persone affrontano il proprio sviluppo personale.”
– Linda Pellini e Giorgia Ruggero