Pregi e difetti dei social media
Il mio rapporto con i social non è mai stato molto stretto, nel senso che nella mia vita li ho usati molto poco, fortunatamente, e non sono stato abbagliato anche da questa vera e propria dipendenza. I social permettono di avere uno sguardo più ampio rispetto alla quotidianità delle persone e alle condizioni che le scelte socio-politiche comportano.
Infatti, da un lato possono essere utilizzati per comunicare e raccontare le proprie passioni, il proprio lavoro, la vita di tutti i giorni e per osservare ciò che accade nel mondo, per stare sempre in contatto con gli altri ed essere sempre aggiornati su quello che succede. Sono molto utili anche per scambiare le proprie opinioni e i valori in uno spazio di condivisione e di apertura rispetto alle tematiche ci stanno a cuore. Grazie ai social è possibile trovare nell’altro un’aiuto e un confronto, anche se a volte è difficile leggere dei commenti costruttivi riguardo a ciò che condividiamo.
Dall’altro lato i social ci trasmettono un senso di «ipnosi» attraverso le pubblicità di prodotti ai quali non siamo minimamente interessati, con lo scopo di «imbambolarci» con una sequela di post per farci rimanere incollati agli schermi e acquistare continuamente articoli inutili che alimentano la catena del fast fashion e la domanda del mercato. Questo viene descritto molto bene in un docufilm The social dilemma, che consiglio a tutti di guardare.

I social ci permettono di divulgare notizie, foto, video, ecc. con poche restrizioni o limitazioni, infatti, attraverso internet è molto facile accedere a video-pornografici, video/foto dove è presente la violenza o l’uso di sostanze stupefacenti…
Inoltre, i social permettono a chiunque di falsificare il proprio profilo, condividendo con il mondo un’immagine di sé che non corrisponde alla realtà. Non si tratta solo di mascherare la propria data anagrafica, ma di assumere qualità e sembianze specifiche e rilevanti nel contesto o nel modello di riferimento. Tutto questo influenza le interazioni e il comportamento delle altre persone.
Social media: distrazione e “distruzione” di massa
Nei social vedo quasi una distruzione di massa, vedo ragazzini/e che escono tra di loro ma rimangono tutto il tempo con i cellulari in mano, perdendo l’uso della parola e il vero senso dello «stare insieme» e del godersi ciò che li circonda.
In questi anni ho visto anche tante persone che per colpa del cyberbullismo si sono uccise, la maggior parte di loro erano ragazzini e ragazzine di tenera età e la cosa sinceramente mi fa rabbrividire: viviamo in un mondo dove conta più l’apparenza che il vero sentire della persona e quello che sta attraversando. Dilagano parole di odio, rispetto a quelle di pace, così come il giudizio, non è più sostenere e supportare un profilo, ma giudicarlo utilizzando parole offensive.
Io per primo ammetto di non aver usato i social sempre nel miglior dei modi, perché anch’io ho fatto parte di gruppi non molto sobri, ma col tempo ho imparato anche ad utilizzarli per altri scopi, per esempio, per sentire mia sorella che sta in America e che non ho mai visto, ma grazie a Facebook, lei mi ha rintracciato.
Attenzione e cautela
Per concludere, penso che i social siano una cosa molto importante oggi, ma come tutte le cose vanno utilizzate con molta cautela, responsabilità e rispetto, soprattutto per i più piccoli, perché non ci vuole molto per cadere nei tranelli proposti. Un’altra cosa che mi sento di dire, date le mie esperienze passate, è di stare più attenti all’uso che ne fanno i più giovani, perché anch’io da piccino sono stato bullizzato, meno male che non al punto di togliermi la vita, anche perché utilizzavo i social per reperire sostanze stupefacenti attraverso l’accesso a gruppi di persone o contatti con chi ne fa uso, per questo ora faccio più attenzione a utilizzare i social: si può vivere bene, anzi meglio, anche senza stare tutto il giorno incollati davanti allo schermo!
– Pavel Bartesaghi
“Si può vivere bene, anzi meglio, anche senza stare tutto il giorno incollati davanti allo schermo!”