Vi presento i social network
Maschio, bianco, ma abbronzato, giacca con sotto t-shirt (monocolore firmata), jeans, mocassino senza calzino. Di tanto in tanto butta in mezzo al discorso inglesismi al posto delle virgole. Abbiamo forti dubbi che conosca realmente la lingua inglese. Non lo sentirete parlare molto di sé, è estremamente convinto che tutti gli altri, da lui, debbano solo imparare.
Spettinato, indossa jeans e sneakers consumate, si porta appresso da anni occhiaie e attacchi di panico. Nato ad Harvard, da una mente giovane e brillante, ora in ostaggio di diverse fasce anagrafiche di cosiddetti «analfabeti funzionali», persone di diversa età e titolo di studio, che magicamente, accedendo alla piattaforma, perdono ogni capacità di comprensione e tolleranza verso il prossimo.
X/Twitter
Ama sia il vintage che l’ultimo abbigliamento tecnico sportivo. Facilmente, se lavora da casa e non in co-working, indossa magliette di gruppi metal, di solito nere, e pantaloni da tuta scuri. Confuso, ancora non ha capito di aver cambiato nome, identità e alcune modalità di funzionamento. Nostalgico. Ha una passione per il passato della tecnologia, l’archeologia industriale e, in generale, tutto quello che è esistito prima di lui.
Basco alla francese rosso, polacchine lucide, gilet gessato sempre e comunque. Usa ampie borse di tela con citazioni da sconosciuti autori beat. Esteta, amante del bello, molto informato sull’attualità. Rimprovera agli altri di essersi troppo allontanati dalla realtà. Ha la convinzione che gli utenti con lui riescano ad essere più sinceri e genuini. Preferisce l’immagine statica delle fotografie, con la quale è nato, a quella dinamica dei reel.
TikTok
È il più giovane, il più colorato, ama molto lo stile hip hop anni 90. Si diverte molto a riscoprire musica «antica» (da Rettore alle Spice Girls) e a svecchiarla col suo stile giovane e dinamico. Non si tira indietro neanche su argomenti di attualità molto complessi e importanti. Ha serie difficoltà di dialogo specialmente con Facebook e LinkedIn, che non capiscono perché dovrebbero imparare dei balletti da villaggio per parlare di roba seria sui social.

Un dialogo social
LINKEDIN: Ssshhh! Buoni! Shut up! Lo so, è una situazione complicata, ma cerchiamo di Parlare one by one, dai! Vi muto io da qua, e andiamo in ordine. Calm and cold-blooded Everyone. Step by step risolviamo tutto.
FACEBOOK: No, basta, io non parlo più. Tanto non ha senso. Nessuno legge più niente. Ormai, chi commenta lo fa senza aver capito quello che ha letto, e ancora grazie se lo ha letto per più di due righe. Io nasco ad Harvard, diamine! Non posso più sopportarlo… le basi, mannaggia la miseria! Sono scomparse le basi della comprensione del testo, della grammatica… sono in programma alle scuole elementari! Elementari!
X/TWITTER: E tu almeno hai possibilità di argomentare, io nemmeno quello… e sembra che nessuno si ricordi di quando si usavano gli sms, e i caratteri in più si pagavano. Allora sì che lo acquisivano in fretta il dono della sintesi!
INSTAGRAM: Almeno voi siete rimasti dove eravate. Si scriveva una volta, si scrive adesso. Io ero un’oasi di bellezza, di equilibrio dell’immagine, di colori ben accostati e panorami meravigliosi… veri! Adesso video, tutti troppo veloci, riprese che traballano, green screen, filtri e panorami finti, tempi super rapidi che nemmeno mi accorgo che hanno pubblicato qualcosa. Come glielo spiego agli algoritmi nuovi che la bellezza dev’essere contemplata, ha bisogno di tempo, di pazienza? E i caroselli pieni zeppi di parole? La mia emicrania a grappolo esplode senza pietà ogni volta…
LINKEDIN: Issues tutte molto challenging, amici miei. Empatizzo molto con la vostra difficoltà di interfacciarvi ad esse. Qualcuno ha qualche idea per la roadmap in ottica di problem solving?
FACEBOOK: Ecco, adesso è la mia comprensione del testo ad essere in difficoltà.
INSTAGRAM: Non hai la traduzione automatica?
FACEBOOK: Sì, ma col VPN va in confusione. Da qualche giorno mi traduce solo in cinese Mandarino. Finché non mi aggiornano, è inutile.
INSTAGRAM: Capite perché mi mancano le immagini statiche? La fotografia è un linguaggio universale. La bellezza non ha bisogno di traduzione.
X/TWITTER: Io ho una proposta: posso involvere? Magari proponendo a Musk un aggiornamento al contrario, per tornare indietro a quando avevo il limite dei 150 caratteri? Qui stanno esagerando davvero, e con tutte queste elezioni in contemporanea la situazione è davvero delirante… e lui vuole aumentare il limite a 4.000 caratteri? Ma stiamo scherzando?! Già le sparavano fin troppo grosse quando gliene concedevo 150. Non ho filtri di sicurezza abbastanza stretti per processare 4.000 caratteri alla volta. Implodo!
LINKEDIN: Ottima proposta X. L’ho già schedulata. Possiamo attenzionarla direttamente al tuo CEO e calendarizzarla appena ci concede uno slot available.
FACEBOOK: Italiano! Non cinese! Italiano… per favore!
INSTAGRAM: Lascia perdere, quello è aziendalese, non c’è aggiornamento che tenga…
LINKEDIN: Un momento… eravamo attenzionati in cinque. Io però vedo solo quattro speaker listati in call.
X/TWITTER: Oh, è vero!
FACEBOOK: Italiano! I-t-a-l-i-a-n-o! Aaaaaaaah!
INSTAGRAM: Manca il mio piccoletto…!
FACEBOOK: Ma chi, quello dei balletti?
LINKEDIN: Ah! Lo stagista Communication Social Media Marketing Specialist Junior Account!
X/TWITTER :Cribbio… per questo non basta un tweet… che lavoro è?
INSTAGRAM: Stage curriculare non retribuito. Fa fotocopie e porta i caffè.
FACEBOOK: Comunicazione Sociale con i Mezzi di Vendita Specialista in Bambini e Utenti. L’italiano è tornato!
INSTAGRAM: Oh, porca pupazza…
TIKTOK: Ciao! Scusatemi, ero con gli altri ragazzi in stage, ci stavamo organizzando per il mese prossimo…
INSTAGRAM: Bravi! Che bello che vi muovete con questo anticipo. Aggiornatemi, se serve una mano.
TIKTOK: Certo IG, come sempre.
FACEBOOK: Instagram, mica comincerai coi balletti anche tu?
INSTAGRAM: Ma no, cretino! Vedi perché ti dico di aggiornarti? Aprile è il mese della Terra, e i ragazzi stanno preparando i contenuti sulla crisi climatica per mantenere la copertura costante per tutto il mese e aumentare l’informazione e la consapevolezza sulle buone pratiche di sostenibilità. Per la palette di colori hanno chiesto una mia consulenza, ovviamente.
FACEBOOK: Ah! Ma pensa! E dimmi un po’, anche il colore della vernice che ha rovinato opere d’arte secolari l’hai suggerito tu?
TIKTOK: Ancora con ‘sta storia?!
INSTAGRAM (a TikTok): Lascia stare, gli serve tempo per capire, lo sai, ha i suoi tempi.
LINKEDIN: Grazie per avermelo ricordato, schedulato il meeting per il team Communication. Un post in più non ci costa nulla… il copy vuoi scriverlo tu?
TIKTOK: Chiedilo a Chat GPT. Ne sa sicuramente più di te…
LINKEDIN: Cosa vorresti dire…?
TIKTOK: Nulla! Nulla di nulla.
LINKEDIN: Il tuo feedback come GenZ è importante per il team corporate, lo sai…
TIKTOK: Mi daresti un update della riunione, gentilmente? Scusami, del meeting, volevo dire…
LINKEDIN: Bravo! Stai entrando nel mindset! Dunque: Facebook vuole attenzionare la necessità di istruire l’audience a un engagement con più awareness; X chiede un function downgrade per tornare agli old school 150 wpt (*words per tweet); Instagram inizializzerebbe una call to action per pushare gli utenti a postare meno reel e più pics.
TIKTOK: Per me va bene. Io sto a posto così. Vado a prendervi i caffè?
FACEBOOK: Parole o cinguettii? Gli uccelli non parlano…! (INSTAGRAM gli tira una gomitata.)
INSTAGRAM: Per me può andare, per oggi.
X/TWITTER: Quando ci riaggiorniamo?

Prima che possa rispondere, la connessione di LINKEDIN si interrompe bruscamente. Una commissione straordinaria per l’Accessibilità dei Contenuti ha oscurato l’intera piattaforma. Potrà tornare on-line solo quando ogni post e annuncio di lavoro rispetteranno i criter minimi di Diversity, Equity, Inclusion e Accessibility previsti dall’Agenda 2030 degli Obiettivi Sostenibili dell’ONU.
Una seconda call, anzi, riunione… non ci sarà. O almeno, non sarà più coordinata dall’unico maschio, bianco, etero, cisgender, abile ed economicamente benestante presente oggi. Gli altri quattro, che pur con tutte le difficoltà del caso si stanno muovendo a supporto della diversità dei loro utenti, risolveranno i loro problemi insieme, parlando facile e chiaro. Quando non riusciranno a risolverli, cercheranno semplicemente di gestirli. Collaborando insieme. Come la comunità aperta, accogliente e rispettosa che vogliono aspirare ad essere.