Una classifica a punti per capire quanto hai l’Europa nel cuore

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L'articolo del B.Liver Alessio esplora l'evoluzione del concetto di "Europa", la sua diversità culturale e religiosa, e il complesso sentimento di appartenenza, con riferimento all'Unione Europea e a un sondaggio sull'appartenenza europea e nazionale
europe through history
"The term "European" is said to have been first introduced by the Phoenicians, this seems to be among the most widely accepted hypotheses. It would derive, in fact, from "ereb," meaning "west," and this is because the Phoenicians, spreading into Syria, decided to define "west" all places west of their territory." Image generated with artificial intelligence system Bing Image Creator.

Europa: il racconto di un’avventura lungo la storia

Il termine «europeo» sarebbe stato introdotto per la prima volta dai Fenici, questa sembra essere tra le ipotesi più accreditate. Deriverebbe, infatti, da «ereb», cioè «occidente», e questo perché i Fenici, diffondendosi in Siria, decisero di definire «occidente» tutti i luoghi a ovest del loro territorio. Il significato è quindi molto antico, risalente addirittura al 1200 a.C.

Il significato di «europeo» ha assunto varie accezioni nel corso del tempo: geografica – come quella appena vista -, politica, culturale, sociale e religiosa. Che cos’è effettivamente l’Europa, e ha ancora senso avere un’identità europea? Innanzitutto nel senso comune si tende a definire «Europa» un luogo delimitato da confini geografici, quelli che vanno dalla Gran Bretagna fino alla Turchia (anche se questa si trova a cavallo tra Europa e Asia).

La nascita dell’Unione Europea: malintesi, contraddizioni e religioni

Con la nascita dell’Unione Europea, spostando quindi il discorso da un punto di vista politico, ci sono Paesi che si sono potuti sentire «più europei» di altri, visto che ad oggi sono solo 27 gli Stati appartenenti a questa comunità, nonostante siano 46 le nazioni presenti entro i confini europei. Con la nascita della UE si è venuta a creare ulteriore confusione, come succede nel caso di Cipro, al 100% in Asia, ma appartenente comunque alla UE. I malintesi però, si allargano anche ad altre nazioni, come Kazakistan, Azerbaigian, Armenia e Georgia, che erroneamente vengono associate all’Europa, a causa – in questo caso – dello sport, visto che partecipano regolarmente ai campionati europei, ma sono a tutti gli effetti Paesi asiatici. Trattandosi di un grande continente ed essendo stato abitato nel corso dei secoli da popoli diversi, è naturale che in Europa si siano stabilite tradizioni, lingue, costumi diversi, anche tratti somatici più distintivi, quantomeno in origine.

Tra invasioni, guerre, migrazioni, influenze esterne, tuttavia, non si può più parlare di tratti somatici distintivi degli abitanti di una nazione rispetto ad un’altra. L’aspetto religioso è un’altra variante importante che contribuisce a creare unità, ma anche divisione, e questo lo si vede in tutto il mondo da sempre, e oggi, con la guerra in Medio Oriente tra Palestina e Israele.

Nel Vecchio Continente, proprio per le innumerevoli influenze che ci sono state nel corso della storia, si sono assestate, a seconda della zona, credo differenti. Basti pensare che l’est Europa ha un tasso maggiore di persone cristiano-ortodosse, nel nord Europa e in Gran Bretagna prevalgono i protestanti, nell’Europa mediterranea il cattolicesimo, senza dimenticare che nelle zone della Turchia e delle aree circostanti c’è un tasso elevato di musulmani.

Un’eterogeneità che sicuramente non aiuta a definire un’identità europea precisa. Sentirsi europeo e percepire un’unione e un legame con le altre nazioni europee è un sentimento che qualcuno può provare di più o di meno, ma bisogna dire che è, innanzitutto, una convenzione sociale determinata da funzioni politiche, economiche e anche geografiche per stabilire un sistema ordinato in cui poter agire.

Per poter stabilire quanto, effettivamente, gli europei sentano questo sentimento di appartenenza, il Quality of Government Institute, organismo nato in collaborazione con l’Università di Göteborg (Svezia), ha sottoposto a 500 persone di ogni Stato dell’Unione Europea la domanda: «Su una scala da 1 a 10, quanto ti senti legato all’Europa?». L’esito ha riportato, come anticipato in precedenza, che cittadini come quelli di Romania, Ungheria e Polonia hanno un maggiore sentimento di appartenenza europea, ma ci sono tanti altri che hanno molto più a cuore l’appartenenza alla propria patria, infatti il punteggio finale si assesta intorno ai 6.7 punti contro i 7.7 dell’appartenenza nazionale.

– Alessio Betolozzi

“Sentirsi europeo e percepire un’unione e un legame con le altre nazioni europee è un sentimento che qualcuno può provare di più o di meno, ma bisogna dire che è, innanzitutto, una convenzione sociale determinata da funzioni politiche, economiche e anche geografiche per stabilire un sistema ordinato in cui poter agire.”

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