Il gran dilemma dello sconosciuto

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Il B.Liver Domenico espone quelle che sono le domande nel XXI secolo: tra classiche e emotive, l'ascolto attivo e il potere di connessione con gli sconosciuti.
"Il dilemma dello sconosciuto".
"Il dilemma dello sconosciuto".

Il dilemma dello sconosciuto: come capire chi abbiamo davanti

Sulla rivista americana People è stato definito «il dilemma dello sconosciuto», vale a dire, come trovare le domande giuste, aggiornate al XXI secolo, per capire la personalità, lo stile, l’animo, i gusti di chi ci sta davanti per la prima volta.

«Il dilemma dello sconosciuto» è stato evocato per la prima volta in un libro molto venduto, e criticato, del giornalista Malcom Gladwell, sociologo canadese e scrittore, noto per le sue ricerche sul pensiero umano, il suo potere intuitivo, che alcuni anni fa aveva allineato le parole da usare nelle conversazioni amichevoli per scoprire «l’altro», la sua storia, la sua cultura, il suo senso dell’umorismo. 

I lettori di People si sono divisi sostanzialmente in due categorie. I più avanti con l’età hanno proposto domande classiche: che lavoro fai? Che macchina hai? Dove hai studiato? Che film ti piacciono? Qual è il cantante o la canzone che ti hanno conquistato? I più giovani hanno inviato messaggi più articolati, sostenendo che le domande giuste da fare sono più legate alle emozioni e vanno aggiornate: quante idee hai cambiato negli ultimi anni? Qual è la cosa più traumatica che ti è successa recentemente? Che superpotere potresti avere? Qual è la pietra magica che tieni in casa per affrontare le tue emozioni?

Individual psychology: come spiegare la nostra vita

In ogni libreria americana, sui social statunitensi, ci sono centinaia di migliaia di libri e piattaforme digitali dedicate a sviluppare il tema della «individual psychology», che cercano di spiegare come la nostra vita in mezzo a una folla di estranei non è sempre facile e quindi ognuno di noi deve dotarsi di manuali di «auto-aiuto». Anche se parliamo la stessa lingua – secondo questo filone di pensiero – capirsi tra persone può essere complicato, ma si può imparare da soli come muoversi. In particolare questa industria che fa profitti per risolvere «il dilemma dello sconosciuto» è rivolta a soddisfare bisogni di chi è un leader nell’impresa, nella cultura e nella politica e ha spesso a che fare con sconosciuti. L’arte di far domande, arricchita da sempre nuovi casi di studio ed esercizi, è presentata come uno strumento unico per apprendere e migliorare le dinamiche relazionali

Negli Stati Uniti la critica più diretta a Malcom Gladwell e a chi la pensa come lui, è molto netta: spesso pensiamo che comunicare voglia dire solo parlare, dimenticando l’ascolto, e ancor più la capacità di lasciar correre liberamente il flusso di parole degli altri. Al contrario, bisognerebbe parlare meno e imparare a riflettere su quello che abbiamo ascoltato. People, in modo intelligente, ha presentato il sondaggio come un gioco divertente, lasciandosi stupire dall’incontro – fisico o digitale – con gli sconosciuti, sdrammatizzando gli eventi.

– Domenico Parisi

“Sulla rivista americana People è stato definito «il dilemma dello sconosciuto», vale a dire, come trovare le domande giuste, aggiornate al XXI secolo, per capire la personalità, lo stile, l’animo, i gusti di chi ci sta davanti per la prima volta.”

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