“Nu Filo” (Un filo): la poesia scritta da un detenuto dopo la visita del Bullone

Autori:
Riceviamo e volentieri pubblichiamo una poesia che ci ha inviato Giovanna Musco, presidente dell’associazione In Opera. La poesia è stata scritta da un amico detenuto dopo una visita dei ragazzi del Bullone. La prima stesura in napoletano.
"Nu filo". Illustrazione di Doriano Solinas.
"Nu filo". Illustrazione di Doriano Solinas.

Riceviamo e volentieri pubblichiamo una poesia che ci ha inviato Giovanna Musco, presidente dell’associazione In Opera. La poesia è stata scritta da un amico detenuto dopo una visita dei ragazzi del Bullone. La prima stesura in napoletano.

Nu filo
Invitati site arrivati,
guardannece rinda
all’occhio cu trenta
dadi a vuie bulloni*
ce simme avvitati
arravugliannece tiranne
nu filo vicini vicini
parlannece ci
simme scarfàte.
‘O filo se spezza pecchè
‘a vita è appesa a nu filo.
Nu ragno fila fila,
arravugliannese
attuorno attuorno
a ‘na ragnatela se ne va
acqua viente tempesta fa,
casa forte forte
acchiappata rimane là.
‘A voce è nu filo ‘e voce,
‘na vota curreva
attravierso a nu filo,
mo corre coppa ‘o cellulare.
Stamma coppa a nu filo
‘e lama ‘e rasoio.
E filo re capille ‘e pò
accurcià cagnianne
l’immagine areta
‘a ‘na maschera;
ma rinda all’anima
rieste sembe ‘o stesso.
Cu nu filo se pò
movere l’omme
comme nu pupazziello.
Acchiappati a nu filo,
tira tira,
nu te staccà
maie ‘e tirà,
pecchè se nu tiri,
nu saie maie
all’ata parte
chi te po dà
‘na mano.
Un filo
Invitati siete arrivati,
guardandoci negli occhi
con trenta dadi a voi
bulloni* ci siamo avvitati
avvolgendoci,
tirando un filo vicini
vicini parlandoci ci
siamo scaldati.
Il filo si spezza perché
la vita è appesa a un filo.
Un ragno fila fila,
avvolgendosi a un ragnatela
in torno in torno se ne va
acqua vento tempesta fa,
casa forte forte
aggrappata resta la.
La voce è un filo di voce,
una volta correva
attraverso a un filo,
adesso corre sul cellulare.
Siamo sopra a un filo
di lama di rasoio.
I fili di capelli li puoi
accorciare cambiando
l’immagine dietro
a una maschera;
ma nell’anima
resti sempre lo stesso.
Con un filo si può
muovere l’uomo
come un pupazzetto.
Aggrappati a un filo,
tira tira,
non ti stancare
mai di tirare,
perché se non tiri,
non sai mai
dall’altra parte
chi ti può dare
una mano.
Invitati siete arrivati,
guardandoci negli occhi
con trenta dadi a voi
bulloni* ci siamo avvitati
avvolgendoci,
tirando un filo vicini
vicini parlandoci ci
siamo scaldati
.”
Immagine generata con sistema di intelligenza artificiale Bing Image Creator.

– Mimmo Iommelli

“Siamo sopra a un filo
di lama di rasoio.
I fili di capelli li puoi
accorciare cambiando
l’immagine dietro
a una maschera;
ma nell’anima
resti sempre lo stesso.”

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