Elezioni europee: votare di più per contare di più

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Giovani B.Liver elettori come Alessandro, Giovanni, Elisa e Sara raccontano l’emozione e la responsabilità di votare per la prima volta, sottolineando l'importanza di essere informati e partecipi nella vita politica.
Foto di Dušan Cvetanovic da Pixabay

Votare per contare: elezioni Europee 2024

Le elezioni europee del 2024 rappresentano un momento decisivo per l’Unione Europea, un’occasione in cui la partecipazione dei giovani elettori potrebbe segnare un cambiamento significativo. Tuttavia, il voto giovanile spesso non ha impatto, anche se più di 23 milioni ne avranno diritto per la prima volta. In Italia sono 2,8 milioni, in Germania sono 5,1 e in Francia sono 4 milioni.

In Germania, Austria, Belgio e Malta, i sedicenni possono votare.

Ma cosa potrebbe spingere i giovani a votare? Dicono i politologi che sono influenzati da temi molto recenti: il trattamento dei giovani e le restrizioni della pandemia hanno alimentato la sfiducia nelle istituzioni; la lotta al cambiamento climatico potrebbe invece spingerli al voto. I giovani inoltre fanno lavori precari e mal pagati: questo potrebbe spingerli all’astensionismo.

Esiste anche una differenza di genere nell’orientamento al voto. Le giovani donne tendono a preferire posizioni progressiste, ritenendo insufficienti le conquiste in termini di uguaglianza di genere e differenze salariali.

In generale, il voto dei giovani conta poco perché votano poco. In Paesi come Italia, Germania, Francia e Spagna, gli elettori sopra i 65 anni superano di gran lunga quelli sotto i 35 anni. Questo squilibrio fa sì che i partiti politici tendano a ignorare le esigenze dei giovani, concentrandosi invece su una popolazione più anziana e più propensa a votare.

“Le elezioni europee del 2024 rappresentano un momento decisivo per l’Unione Europea, un’occasione in cui la partecipazione dei giovani elettori potrebbe segnare un cambiamento significativo”. Immagine generata con sistema di intelligenza artificiale Bing Image Creator.

Il voto è un diritto di cittadinanza

di Alessandro Tomasi

Votare per la prima volta è per me un evento di grandissima importanza perché finalmente potrò dire la mia su quello che credo e sulla mia visione di come dovrebbe essere il mondo. Poter partecipare alla vita politica del mio Paese mi fa sentire un suo cittadino a tutti gli effetti e questo mi fa capire l’importanza di questo diritto. Il mio voto, quindi, ha un significato simbolico, ma anche pratico, nel senso che voterò per esprimere il mio punto di vista.

Molti miei coetanei ignorano l’importanza del voto e per questo non andranno a votare, ma non capiscono che le nostre vite, in grandissima parte, dipendono da chi ci governa. Non è questione di un voto in più o di uno in meno: è questione che un organismo è composto da tante cellule, ciascuna essenziale alla sua sopravvivenza. Mi piacerebbe vedere un grande afflusso alle urne e ritengo che l’importanza del voto dovrebbe essere trattata in misura maggiore nelle scuole italiane.

Per quanto riguarda le mie fonti di informazione, mi baso principalmente sui giornali, Corriere della Sera in primis, e sui social, anche se sono molto ben consapevole del fatto che questi ultimi sono più che altro un mezzo con cui le masse vengono mosse come foglie in preda al vento. Oggi bastano delle fake news virali a scatenare questo tipo di movimento, in una società in cui quasi nessuno ormai verifica i fatti e in cui quasi tutti si fanno influenzare da qualunque commento online. Farsi un esame di coscienza talvolta può rivelarsi molto utile.

I programmi su Internet

di Giovanni Zantoni

Votare per la prima volta genera un sentimento doppio: da una parte, la curiosità della prima volta, che spinge a informarsi, a prepararsi, dall’altra si «appesantisce» il senso di responsabilità, la consapevolezza che quello che si voterà può davvero cambiare la realtà. Non ho aspettative sull’esperienza del voto in sé, se non quella di cercare di godermi quel primo ingresso nel mondo di cittadino adulto, con le sue responsabilità verso la collettività. Per scegliere chi votare, ho cercato di reperire informazioni dai siti Internet di tutti i partiti europei, leggendo la visione e le proposte di ciascuno. Almeno per la prima volta, cerco di evitare giornali, opinionisti, e contenuti digitali promossi da terzi, per non essere subito influenzato da un’opinione o da un’altra.

Responsabilità e orgoglio

di Elisa Scaffardi

Votare per la prima volta è un’emozione unica: un connubio di responsabilità e orgoglio. Ho grandi aspettative: spero di vedere altri giovani come me che, attraverso il loro voto, contribuiscano in maniera semplice e attiva al futuro della nostra Europa. Mi informo leggendo articoli di testate nazionali e internazionali, ma anche attraverso podcast e interviste su Spotify. Sono principalmente influenzata dai miei familiari stretti e dai miei amici più grandi, con cui spesso si dibatte sulle questioni attuali, aiutandomi a vedere le cose da un altro punto di vista, spesso più ampio e arricchendo così la mia comprensione e il mio bagaglio non solo culturale, ma anche umano.

” Poter partecipare alla vita politica del mio Paese mi fa sentire un suo cittadino a tutti gli effetti e questo mi fa capire l’importanza di questo diritto“. Immagine generata con sistema di intelligenza artificiale Bing Image Creator.

Consigliata dagli amici

di Sara Rubuno

Votare è un diritto importantissimo per ognuno di noi, quindi mi sento onorata e anche responsabile di farlo per la prima volta e ho delle alte aspettative: molta affluenza, partecipazione e trasparenza, ci si informa attraverso i siti web ufficiali dei partiti, oppure dai media tradizionali come giornali e social media. Mi influenzano i pareri della mia famiglia e dei miei amici.

– Giovanni Zantoni

“Votare per la prima volta genera un sentimento doppio: da una parte, la curiosità della prima volta, che spinge a informarsi, a prepararsi, dall’altra si «appesantisce» il senso di responsabilità, la consapevolezza che quello che si voterà può davvero cambiare la realtà.”

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