Vorrei entrare nel sole, Il teaser del film dei B.Liver al Giffoni Film Festival
Mercoledì 25 luglio, una nutrita delegazione del Bullone presieduta da Bill Niada ha presenziato al Giffoni Film Festival per presentare il teaser Vorrei Entrare nel sole – prove di un film che verrà, diretto da Giacomo Mondadori e prodotto da Adler Entertainment. Stiamo parlando del progetto che vedrà trasformarsi in film il libro (Vorrei entrare nel Sole, edito da Sonzogno) scritto da Bill e dedicato alla figlia Clementina.
«Una storia che nasce dal sacrificio di Cleme, che non c’è più, come esempio per tutti coloro che cadono nel buio dello sconforto ma che trovano in sé stessi e in coloro che gli stanno accanto la forza per riemergere in un luogo dove splende il sole, magari diverso, ma illuminante», dice Bill.
Luca e Alice, una storia d’amore e Casa Bullone
Una delicatissima narrazione della storia d’amore tra due ragazzi – Alice e Luca – segnati dalla malattia, che ha come scenario «casa Bullone».
Come tutte le avventure intraprese fin qui, anche questo teaser rappresenta lo spirito e la visione della fondazione, vedendo la partecipazione diretta dei B.Liver in ogni fase di realizzazione, dalla sceneggiatura del teaser alla recitazione.
Una «scusa», questa presenza al festival, anche per un viaggio insieme, un cammino – non solo fisico – per vivere all’unisono questa nuova avventura portando con sé anche chi è rimasto a casa e chi non c’è più. Un viaggio di bellezza, amore, lacrime e anche tantissime risate.
Ma che cosa rappresenta questo progetto per i ragazzi? Mentre ci godiamo una splendida giornata, provo a strappare loro qualche impressione.
Le impressioni dei B.Liver
Mike esordisce: «Un percorso di crescita, una nuova era con più consapevolezza…», e continua, «pensando al Giffoni, mi viene in mente il discorso di Bill quando ha detto che è come se la Cleme vivesse ancora, e vedere Bill emozionato, vedere i ragazzi sotto il palco che si sostenevano in quel momento… penso che non ci sia niente di più bello dell’unione che questo film ha creato in noi, è come dare senso e concretezza a qualcosa di importante delle nostre vite. Il viaggio che stiamo facendo, prendendo spunto dai desideri di Cleme (“vorrei vedere le stelle, vorrei entrare nel sole…”) da cui è nato tutto, è come se restituisse concretezza all’opera di Bill e così Cleme sta davvero continuando a fare delle cose e questo è molto emozionante e reale e si è visto nei nostri occhi!».
Auri, colori alla mano, mette arte anche nelle parole cercando di tradurre la sua visione del progetto, citando l’ultimo verso dell’ultimo canto dell’Inferno di Dante «E poi uscimmo a rivedere le stelle» con una meravigliosa sovrapposizione di parole che registra un «Eppur riuscimmo». L’emozione di realizzare desideri inaspettati è impagabile.
Debby mi spiega: «Il Giffoni è il festival dei giovani, per cui si parla di futuro e innovazione, e quello che portiamo noi con il libro e il film di Bill è la naturalezza, la spontaneità, un’innovazione naturale».
Ale e Giusy si fanno determinate e splendide paladine: «Sarebbe utile che guardando il teaser si riuscisse a sensibilizzare un po’ la gente, soprattutto riguardo ai Disturbi Alimentari perché stanno aumentando sempre di più, si sta abbassando l’età e sui social ci sono troppe pagine che non vanno bene». Alessia spiega: «Questo film può aiutare a capire come si può davvero finire sotto terra se si mettono in atto certe dinamiche, ma anche che poi si può avere l’opportunità di rinascere». Continua Giusy: «Questo film può andare oltre gli stereotipi, può raccontare un punto di vista diverso, vero. È stato costruito insieme alle persone che fanno parte del Bullone e che quindi possono raccontare da dentro la malattia e che cosa si prova».
La dolce Ari con pochi versi della poesia La fragilità sottolinea quanto per lei Giffoni sia importante, dato che «la mia fragilità non si può misurare, persino la luce che la percuote si frantuma, talmente fragile questo mio cuore che se lo porto fuori batte una volta e poi muore», rendendo questo essere insieme un perfetto lavoro di kintsugi.
Lisa e Anto pensano a quanto sia stato bello vedere proprio la fondazione sullo schermo, farne conoscere i principi, i pensieri e l’importanza che questo posto ha per i B.Liver, perché molti non sanno quanta bellezza e bontà possono nascere anche dalle cose brutte, dalla malattia, ed è emozionante far vedere proprio il fatto dell’andare oltre, che è il motto del Bullone.
Fareshta mi legge: «È stata una giornata fantastica e memorabile per me!». Durante questi giorni i suoi occhi luminosi hanno espresso perfettamente ogni singolo attimo parlando un’altra lingua, apparentemente silenziosa, densa di calore, malinconia e gratitudine. Az semime kelb tescekor (grazie di cuore), Fareshta.
La gratitudine di chi da tempo fa parte della fondazione è infinita, come quella di Paola per Bill: «Ci ha regalato un pezzo della sua vita, un pezzo di cuore regalandoci i desideri di Clementina. Ci sono persone che non ci sono più ma ci hanno spinto a fare un giornale e ora questo bellissimo film». Gemma, le cui lacrime di emozione non si sono trattenute ai piedi del palco e non solo, non può che definire il Bullone «famiglia» e il teaser un grande passo in avanti per questo nucleo.
Anche per Nico la presentazione del teaser è stata l’occasione per consumare un intero pacchetto di fazzoletti tra grandi risate e lacrime «Abbiamo la possibilità di raccontare questa fondazione, quello che facciamo e di portare la gente dentro questo mondo, che non è come il mondo di fuori. Secondo me se ci fosse un po’ più “mondo Bullone” nel mondo non ci sarebbero tanti altri problemi».
C’è invece chi si è appena affacciato a questo universo, come Paolo, buttandosi in questo viaggio col desiderio che sia l’inizio di un percorso luminoso a venire.
Mi sa, Cleme, che nel sole ci stiamo davvero entrando tutti, tenendoci per mano.
– Bill Niada
“Una storia che nasce dal sacrificio di Cleme, che non c’è più, come esempio per tutti coloro che cadono nel buio dello sconforto ma che trovano in sé stessi e in coloro che gli stanno accanto la forza per riemergere in un luogo dove splende il sole, magari diverso, ma illuminante.”