L’amicizia è una parte fondamentale della nostra vita, uno dei legami più potenti che ci siano
L’amicizia è una parte fondamentale della vita umana: è uno dei legami più potenti che possa mai venir costruito tra due persone. Ebbene, io non l’ho sempre vissuta allo stesso modo. Da piccolo mi è sembrata una cosa naturale, quasi scontata, non l’ho mai vista come preziosa. Mi veniva naturale considerare tutti come amici: dalla mia famiglia ai miei compagni di classe.
Solo arrivando alle medie cominciai a capire quanto fosse davvero una cosa fuori dal comune e da coltivare con cura. Anzi, proprio la scelta della scuola fu decisa dall’amicizia, perché scelsi quella in cui andavano la maggior parte dei miei compagni di classe, così da non perderli nel corso del tempo. E in quella classe di prima media conobbi queste due persone, che chiameremo J e G. Loro due mi fecero capire più di chiunque altro quanto l’amicizia sia importante.
Questo trio era molto diverso all’inizio, infatti J piaceva sia a me che a G. Io avevo socializzato con J grazie al mio primo telefono, mentre con G passavo le mie giornate a scuola, stavo sempre insieme a lui. E nonostante vedessi ancora J come la mia crush («cotta» per qualcuno), una domanda si faceva pian piano strada nel mio cervello. Piano piano riconoscevo che effettivamente il cammino che stavo percorrendo con loro era bellissimo, non tortuoso, e iniziai a capire che forse quello che volevo era questo: non un amore, ma un’amicizia. Ma l’anno che davvero confermò questa teoria fu quello successivo: il 2020. Anche da chiuso in casa non facevo altro che scrivere sempre a loro. Finito il covid non avevamo smesso di giocare insieme e chiamarci, tantoché finii per allontanarmi dai vecchi compagni che avevo seguito all’inizio. Un nuovo fiore era sbocciato, mentre un altro stava pian piano appassendo. E ancora oggi, dopo quasi 7 anni, in quel cinema dove avevamo visto il nostro primo film insieme, J e G sono seduti di fianco a me, con in mano dei popcorn. Ne abbiamo passate insieme fin troppe per scriverle qui. Ma questa era la relazione che cercavo. Una relazione con biglietto di sola andata. Una volta imbarcati, non si torna più indietro.
Ma racconterò un’altra storia, forse un po’ più triste. Ebbene, conosco X da quando sono nato. Sì, davvero. Quando X era ancora un neonato, io ero nato da 8 giorni. Abbiamo passato tutta la vita insieme: non ricordo una vacanza da bambino passata senza di lui. Con gli anni abbiamo avuto molte meno occasioni per vederci, ma ogni agosto ci ritrovavamo in montagna, e tutti i giorni andavamo a festeggiare, divertirci e passare momenti indimenticabili. Qualche agosto fa, io iniziavo il mio primo anno di liceo (2021), ma sentivo che in X c’era qualcosa di diverso. Mi sentivo trascurato ed evitato, come se non mi volesse attorno. Solo qualche mese dopo seppi che X aveva una malattia.
Anoressia.
Non sapevo cosa fosse, nessuno me ne aveva mai parlato, ma in quel momento X stava soffrendo chiuso in un ospedale. E io non potevo farci nulla. Cercavo di capire che cosa avesse, mi sentivo impotente, senza riuscire ad aiutarlo in nessun modo. In quel momento capii davvero cos’era, l’amicizia. Un filo che ci lega anche quando non possiamo tenerci per mano, che sincronizza i pensieri, che allaga le menti. Questa mia teoria fu confermata l’anno scorso quando, dopo due lunghi anni, entrai a casa di X e la prima cosa che ricevetti fu un abbraccio. Un abbraccio triste ma felice, presente, caldo, che profumava di affetto, con i nostri pensieri che sgorgavano di quell’acqua che aveva allagato le nostre menti per tutto quel tempo. Non mi ero mai sentito così vivo.
Questa sensazione, questo abbraccio, quell’acqua, quel filo.
Tutto questo io lo associo all’amicizia.
– Francesco Campi
“Un abbraccio triste ma felice, presente, caldo, che profumava di affetto, con i nostri pensieri che sgorgavano di quell’acqua che aveva allagato le nostre menti per tutto quel tempo. Non mi ero mai sentito così vivo.
Questa sensazione, questo abbraccio, quell’acqua, quel filo.
Tutto questo io lo associo all’amicizia.“