Note di speranza: la serata della Mammoletta
È il 7 settembre, sono le ore 7 e noi, i ragazzi della comunità La Mammoletta, ci troviamo sul traghetto a condividere con l’educatore il significato di questa trasferta. Siamo diretti a Fagnano Olona, verso Varese, per fare un concerto. I messaggi principali che vogliamo trasmettere sono: speranza, si può sbagliare ma è possibile cambiare, e il gruppo, che con le sue diversità è fonte di spunti e di sinergie. Il viaggio in macchina dura circa 5 ore, che si dividono tra ansia-eccitazione, racconti e riflessioni mediate dal nostro educatore, «l’ammiraglio» Stany, condite con un po’ di musica e qualche dormita.
Arrivati a destinazione, troviamo una corte adibita a banchetto con tavoli che ospitano più di cento persone. L’accoglienza della famiglia Marazzi, che ospita l’evento, non esita a farsi sentire. Dopo qualche prova e l’arrivo dei primi ospiti, viene offerto un aperitivo rigorosamente analcolico, anche per sensibilizzare gli ospiti alle difficoltà degli utenti. A un tratto, applausi: è arrivato il Don!
Non voleva mancare a un momento così importante dei suoi ragazzi.

Immagine generata dal sistema di intelligenza artificiale Bing Image creator.
L’evento è iniziato con una breve introduzione da parte di Stanislao, seguito da qualche accenno del libro Nel nome del Padre di don Mazzi, mediato da Giancarlo Perego, caro amico giornalista, molto sensibile a ciò che riguarda il sociale. I punti salienti sono stati l’educazione e il rapporto dei padri con i figli; l’importanza per un figlio che il padre torni a cena almeno una volta a settimana. Se è molto occupato, meglio! Il messaggio è più forte: «nonostante tutto, il tempo per te lo trovo!».
Citava anche una frase dove consigliava ai genitori di organizzare periodicamente serate speciali, invitando tutti, nonni compresi e facendo cucinare i figli. Così si emancipano e si sentono importanti nel prendersi cura della famiglia.
È arrivato il momento della band della Mammoletta! L’emozione è alle stelle, sopratutto per la cantante. Sta cantando a casa sua, davanti a tutte quelle persone che forse non erano riuscite a capire il suo dolore. L’ansia si trasforma in energia. Nonostante il cibo favoloso, sembra che il pubblico aspetti le pause tra le portate per sentire le canzoni, anche inedite, dei ragazzi.
La cena è finita e le canzoni sono diventate più movimentate.
Il pubblico si diverte tra balli e canti.
La serata si è sviluppata in tale semplicità, come a sottolineare che, quando ci sono la comprensione e l’ascolto, le difficoltà che pensi di avere svaniscono. Fagnano Olona ha accolto il riscatto de «i ragazzi della Mammoletta».
Exodus ancora una volta apre strade impossibili.
– Umberto Bocci
“I messaggi principali che vogliamo trasmettere sono: speranza, si può sbagliare ma è possibile cambiare, e il gruppo, che con le sue diversità è fonte di spunti e di sinergie. Il viaggio in macchina dura circa 5 ore, che si dividono tra ansia-eccitazione, racconti e riflessioni mediate dal nostro educatore, «l’ammiraglio» Stany, condite con un po’ di musica e qualche dormita.”