Festival di Vidas: i ragazzi del Bullone per parlare di libertà

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Il Teatro Franco Parenti ha ospitato il Festival "Incontro" di VIDAS, dedicato al tema "Paura e Libertà". La delegazione del Bullone ha inaugurato l’evento con una performance del progetto "La Quercia" e una stimolante riunione di redazione con 130 studenti. Con letture, riflessioni e un intervento del cronista Francesco Battistini, si è discusso di paure condivise, speranza e libertà, stimolando i ragazzi a esplorare e rielaborare le loro emozioni.
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La riunione di redazione del Bullone al festival di Vidas.

Dal palco alla vita: la magia del Festival VIDAS tra paura e libertà

Le gocce d’acqua scivolano sul finestrino della macchina seguendo una propria direzione, senza fretta, in contrasto rispetto alla velocità dei miei pensieri. Non c’è più tempo, però, perché la macchina si ferma davanti al Teatro Franco Parenti, punto di riferimento di vitalità artistica e culturale per Milano. Arrivo davanti all’entrata, mi prendo qualche secondo: inspiro ed espiro. Sono pronta, è il momento di varcare la soglia.

Nel teatro qualcuno chiacchiera, altri allestiscono, alcuni sistemano, e, seguendo affascinata questo vorticare di persone e voci, mi ritrovo nel foyer, il cuore della struttura: luminoso e ampio, uno spazio caldo e accogliente. È qui che trovo la piccola delegazione del Bullone. Non è stato un incontrocasuale, però, perché ad ospitare il gruppo nel suggestivo spazio artistico è stata l’associazione VIDAS, in occasione della terza edizione del suo Festival culturale dal titolo Incontro. L’evento si sviluppa in tre giorni ricchi di dialoghi, riflessioni, laboratori e performance, intorno al binomio «Paura e Libertà», tema di questa edizione.

Siamo proprio noi ad inaugurare il Festival, una volta arrivati i 130 studenti di alcune scuole superiori del milanese, decidiamo di creare la giusta atmosfera iniziando con una performance riguardante un estratto del progetto della Quercia: io e Rebecca leggiamo due storie che rappresentano la trasformazione delle esperienze personali in messaggi universali. La nostra emozione è palpabile e i ragazzi ascoltano con attenzione le nostre parole.

Terminata la lettura, è arrivato il momento di passare il testimone a Sofia, Elisa e Giancarlo: inizia la riunione di redazione! I temi centrali sono la paura e la libertà, ma per aiutare i ragazzi a riflettere, la piccola redazione propone alcune domande: «ci sono delle paure che avete sconfitto, anche quando vi sembrava impossibile? Lo avete fatto da soli, oppure insieme a qualcuno? Che cosa diresti a una persona che non riesce ad affrontare una sua paura?». Nel silenzio, gli studenti elaborano idee, ne parlano con il vicino, e, spronati da Giancarlo, condividono le loro riflessioni. «Per parlare di paura e libertà bisogna parlare anche di speranza». Alcuni non sanno ancora bene come definire la libertà, «non sai che cos’è (la libertà) finché non la perdi».

Sopra alcune foto durante la riunione di redazione al festival di Vidas.

Eppure molti ne fanno esperienza: viaggiare, ascoltare musica, suonare la batteria. Anche la paura è parte delle loro vite, ma se viene condivisa perde di potere permettendo loro di essere coraggiosi e di vivere i propri sogni. Durante la riunione viene presentato un ospite speciale, amico del Bullone ed ex collega di Giancarlo: Francesco Battistini. Cronista del Corriere della Sera nel ruolo di inviato, porta preziosissime testimonianze, aiutando i ragazzi a riflettere sulla libertà e sulla paura in relazione alla guerra. Le sue parole riescono ad attirare l’attenzione degli studenti che, seppur lontani dai conflitti dal punto di vista geografico, si sentono coinvolti sul piano emotivo e umano. La chiacchierata non dura molto perché Battistini deve tornare in redazione per una riunione importante, così, dopo qualche domanda dei ragazzi, ci saluta. Anche la riunione di redazione sta per concludersi e Sofia ed Elisa iniziano a tirare le somme dando la parola agli studenti per gli ultimi interventi.

È stata una mattinata intensa, ricca di stimoli e di confronto, ma adesso i ragazzi sono chiamati a «rimuginare» sui temi trattati, sulle parole e sulle esperienze dei loro compagni, con l’obiettivo di condividere i propri pensieri e dare loro una forma. Approfitto della loro concentrazione sulla divisione in gruppi e recupero il mio zaino verde. Basta uno sguardo con gli altri ragazzi del gruppo per capire che è il momento di far germogliare i semi che abbiamo sparso, permettendo alle idee dei ragazzi di crescere e mutare, così ci dirigiamo verso l’uscita. Il calore del teatro ci accompagna fino all’uscio, dove una piovosa Milano ci catapulta all’istante nel mondo reale.

– Debora Zanni

Eppure molti ne fanno esperienza: viaggiare, ascoltare musica, suonare la batteria. Anche la paura è parte delle loro vite, ma se viene condivisa perde di potere permettendo loro di essere coraggiosi e di vivere i propri sogni.

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