Solidarietà: più luce nelle città per illuminare gli angoli dove c’è la società

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La B.Liver Emanuela racconta il Convegno Soroptimist sull’empowerment femminile nelle città: focus su PNRR, sostenibilità e partecipazione attiva per migliorare la qualità della vita urbana.
Alcune foto del convegno di Soroptimist International all’Università Cattolica di Milano.
Alcune foto del convegno di Soroptimist International all’Università Cattolica di Milano.

Soroptimist: il futuro urbano sostenibile passa attraverso l’empowerment femminile

Sono stata invitata al Convegno Soroptimist, a Milano all’Università Cattolica, dalla dott.ssa Bruna Floreani, coordinatrice nazionale di Soroptimist International Italia, che è un’associazione mondiale, fondata nel 1921: un sodalizio di 70.000 donne manager e professioniste, che promuove l’avanzamento della condizione femminile e la piena realizzazione dei diritti umani e delle pari opportunità. L’associazione è accreditata all’ONU e in altre istituzioni internazionali.

Ha introdotto il convegno il preside alle politiche sociali, dott. Santini, studioso di diritto internazionale e autore di diversi articoli sui rapporti tra il diritto internazionale, che riguarda la sovranità degli Stati, e le città dove gli accordi internazionali vengono tradotti in politiche reali. Le città si trovano al centro della sfida per il cambiamento, per un futuro sostenibile, dato che accolgono la maggioranza delle persone. In esse si realizza l’80% del lavoro e della ricchezza, ma sono responsabili di criticità sociali e ambientali. I cambiamenti sono complessi e costosi e impattano sulla vita delle persone. Serve la partecipazione dei cittadini per creare opportunità.

L’occasione straordinaria è che il PNRR mette a disposizione 65 miliardi di euro per la rigenerazione urbana da realizzare tra il 2021 e il 2026 per modernizzare il Paese. Tra le priorità, c’è il superamento delle disparità di genere, generazionale e territoriale, coinvolgendo donne e giovani nel monitorare l’utilizzo delle risorse e controllare il rendiconto su investimenti e impatti sociali, ambientali ed economici, oltre alla transizione ecologica.

Foto del convegno di Soroptimist International all’Università Cattolica di Milano.

La Banca Mondiale si è occupata di città sostenibili a misura di persona e, molto attenta alle potenzialità delle donne, evidenzia che queste sono escluse dalle scelte urbane, in qluanto i decision makers pubblici e privati sono rappresentati al 90% da uomini e invita quindi le donne ad occuparsi delle città in cui vivono, che sono un bene comune dei cittadini, per realizzarle in linea anche con la visione, i bisogni e i sogni delle donne.

Il Progetto Nazionale Soroptimist, per ottemperare all’Agenda 2030 dell’ONU riguardo alle Comunità sostenibili, ha stilato alcune buone pratiche:

Le pratiche dell’Agenda 2030 dell’ONU

1. Ascolto, mediante un sondaggio effettuato su più di 5.000 donne sul tema della città come luogo di opportunità.

2. Partecipazione delle donne ai processi decisionali come cittadine responsabili. È stato firmato un protocollo di intesa con l’Associazione Nazionale Comuni Italiani (ANCI) – l’organizzazione che raccoglie le città e ascolta i territori con una prospettiva nazionale – che propone azioni tramite nuove reti di cittadinanza attiva.

3. Azioni, attivazioni di eventi, collaborazioni e realizzazione di progetti ecosostenibili con le Istituzioni e gli enti locali sul futuro dei territori, cogliendo le opportunità del PNRR.

Finora le donne hanno giudicato negativamente la qualità della vita nelle città e lo scarso coinvolgimento femminile. Lamentano forti mancanze nell’ambito lavorativo ed economico e scarse possibilità di avere un’attività in proprio e abitazioni a prezzi abbordabili. Sono insoddisfatte per l’inquinamento e la qualità dell’aria, per i trasporti pubblici, la manutenzione delle strade, del verde urbano e soprattutto per la scarsa sicurezza. Le città non risultano a misura di donna. Emergono forti differenze tra Nord, Centro e Sud Italia. Il maggior livello di soddisfazione è stato raggiunto in Trentino, Friuli, Emilia, Veneto e Lombardia. Il sondaggio ha rivelato che la futura città va considerata come un sistema ecosostenibile per permettere alle persone di vivere in un ambiente accogliente, pulito, con una prosperità in linea con le «3 P» dell’agenda ONU 2030: People, Planet, Prosperity, per ottenere una migliore qualità di vita nei vari ambiti.

Il Manifesto Soroptimist contiene linee guida per una città vivibile e resiliente, composta da 4 modelli:

1. Città dei cittadini – che li coinvolge per ricostruire fiducia e socialità.

2. Attrattiva e delle opportunità – che valorizza l’educazione, la conoscenza, le competenze e l’educazione digitale.

3. Green e resiliente – che si impegna a ridurre sprechi, inquinamento e a gestire i rischi ambientali, sociali ed economici. Investe sul verde e converte spazi abbandonati, evita il consumo di nuovo suolo e favorisce uno stile di vita sano.

4. Inclusiva e sicura – che trova soluzioni innovative per offrire a tutti una vita dignitosa e sicura con la collaborazione pubblico-privato. Propone di rafforzare l’illuminazione, prevede le telecamere e il poliziotto di quartiere. Chiede di implementare i servizi per la salute, i servizi sociali e le reti di solidarietà e volontariato. Vengono sollecitati i Comuni ad aderire al Manifesto. L’alleanza tra cittadini e Istituzioni va incentivata, perché crea appartenenza alla città, per sviluppare progetti concreti per il bene comune.

– Emanuela Niada

” La Banca Mondiale si è occupata di città sostenibili a misura di persona e, molto attenta alle potenzialità delle donne, evidenzia che queste sono escluse dalle scelte urbane, in quanto i decision makers pubblici e privati sono rappresentati al 90% da uomini e invita quindi le donne ad occuparsi delle città in cui vivono, che sono un bene comune dei cittadini, per realizzarle in linea anche con la visione, i bisogni e i sogni delle donne.”

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