Partenza tra musica e emozione
Mercoledì 19 febbraio siamo partiti con il pulmino del mitico autista Natale, destinazione Piani di Bobbio. Da subito abbiamo scaldato gli animi mettendo la musica, in una playlist improvvisata tra i grandi classici scelti da Denise e la musica trap di Nicola e Andy. Gemma si è messa a distribuire a tutti delle barrette energetiche e, anche fermi in coda, a un passo dalla nostra meta, l’emozione era alle stelle.
L’arrivo in un paesaggio fiabesco
Appena arrivati, ad accoglierci non c’era il sole splendente che sognavamo, ma una fitta nebbia che rendeva tutto surreale, quasi magico. Sembrava di essere atterrati con la cabinovia in un villaggio di cristallo sospeso tra le nuvole. Giorgia e Antonio si sono tuffati nella neve, trascinando tutti tra palle di neve e risate. Andy, per la prima volta in montagna, era incantato da quel paesaggio bianco fiabesco.
Sfide con il bob: coraggiosi vs. timorosi
Dopo aver noleggiato i bob, ci siamo divisi in sei coppie per affrontare la pista. Chiaramente il gruppo era diviso tra: i temerari e i timorosi. Chi era più coraggioso si è messo alla guida, mentre l’altro si raggomitolava in testa allo slittino: un controsenso, vero? Eppure, il bob funziona proprio così, con i freni in mano a chi sta dietro. La discesa è stata un mix di urli liberatori, stomaci chiusi e risate. La neve era dura e ghiacciata, gli slittini scivolavano veloci, la temperatura era sottozero e, dopo pochi minuti, le ciocche ricce di Lara si erano cristallizzate, quasi come Elsa di Frozen.
Relax al rifugio tra polenta e giochi di società
Dopo qualche discesa spericolata ci siamo fermati e ci siamo rifugiati al caldo per pranzare insieme. Il rifugio era accogliente e affollato, tra il profumo di polenta e pizzoccheri e le chiacchiere dei vari sciatori e visitatori. Nel pomeriggio ci siamo stretti intorno a un tavolo per sfidarci a Tabù, con esilaranti interpretazioni e indovinelli davvero criptici.
Un’esperienza indimenticabile
Quando è arrivato il momento di ripartire, eravamo tutti stanchi ma felici. La montagna e la neve ci hanno regalato molto più di una giornata di divertimento: nonostante la nebbia, il freddo, gli imprevisti, ci siamo tutti sentiti parte di qualcosa di speciale. Ognuno ha portato a casa un ricordo importante: la prima volta sulla neve per Andy, la discesa con i bob, le risate nella battaglia di palle di neve, la sfida con i giochi in scatola, la cabinovia risalendo quel paesaggio ghiacciato e magico.
Il vero significato della giornata
Più di tutto, ci siamo portati a casa un senso di libertà e condivisione. Per qualche ora, le difficoltà quotidiane di ciascuno si sono allontanate, lasciando spazio alla gioia e all’entusiasmo di stare insieme. È stato importante mettersi in gioco, vivere le novità, sostenersi a vicenda (anche letteralmente!), rispettare i tempi e le esigenze degli altri, confrontarsi, conoscersi meglio.
Uscire dalle routine, dal solito ambiente e scoprirne uno nuovo, con caratteristiche, difficoltà e bellezza diverse, fare squadra e divertirsi insieme, hanno facilitato l’inclusione e il senso di appartenenza a un gruppo. Ognuno ha trovato il proprio modo di vivere la giornata e stare con gli altri, affrontando le proprie sfide personali e i propri limiti, e mettendo in gioco per tutti le proprie risorse. Per noi di Fondazione Bullone, il senso è proprio questo: stare insieme per andare oltre, superare i nostri limiti insieme, trovare la bellezza anche nell’imprevisto, nell’unicità.






