Un progetto che diventa casa: il sogno della Mammoletta
Recentemente siamo stati ospiti degli alpini di Bossico che ci hanno aperto le porte di casa loro e con grande accoglienza ci hanno portato nella sede in cui nascono tutti i progetti.
Mi verrebbe da definire Bossico come una piccola realtà ancorata ai valori e alle tradizioni tramandate di generazione in generazione.
Una realtà che va documentata e raccontata, in cui l’altro viene messo davanti alle proprie esigenze personali, investendo risorse nella società, lasciando un’impronta.
Soprattutto oggi, in cui c’è sempre meno collaboratività, c’è sempre più egoismo, ognuno a pensare solo al proprio orticello, dimenticandosi quanto bene potremmo fare all’altro, anche con piccoli gesti, o semplicemente con parole gentili.
E molto importante questo progetto, pensare che c’è chi potrà sognare grazie al sudore e al tempo donato.
Il progetto, quando tutto ebbe inizio, fu quello della ristrutturazione della parte residenziale, il salone, il cuore della comunità, il posto grazie al quale siamo riusciti ad ottenere il processo d’accreditamento e ad avere un posto dove poter studiare, suonare, guardare i film e tanto altro.
Oggi si finisce l’opera con la costruzione di nuove casette, più formali, in cui potremo ospitare altri ragazzi in difficoltà.
Per noi che non abbiamo mai portato rispetto a noi stessi e di conseguenza anche a quello che avevamo intorno, e non abbiamo mai saputo dare un valore alle cose, è un grande insegnamento.
Nella tossicodipendenza si fa fatica a trovare la volontà di fare le cose, si ha pigrizia e si tende a rimandare sempre al giorno dopo.
Ogni casina possiede un’anima: l’anima di chi l’ha costruita e di chi ci vivrà.
Si sta vicini per fare rete, per fare miracoli
Si sta vicini per fare rete, per fare miracoli.
Da un progetto è nata una famiglia.
Per me personalmente è stata un’esperienza in cui ho riscontrato parecchie difficoltà, come per esempio, la difficoltà di iniziare una cosa e finirla senza lasciarla a metà.
Ho fatto fatica a vivere il momento, avevo la testa da un’altra parte, perché quando mi si richiede volontà la mia testa si rifugia nella sostanza e mi fa credere di non essere in grado.
Fino a quando ci riesco e sto meglio, quando raccolgo il fiore dove ho seminato tanta fatica.
Devo credere più in me stessa, nelle mie capacità; devo smetterla di sottovalutarmi e di lasciarmi andare nella mia zona comfort, che mi impedisce di aprirmi a nuove esperienze e rimanendo bloccata lì, nel passato.
Pensando al mio passato mi ritengo fortunata per quello che sto facendo oggi di costruttivo per gli altri, quando fino all’altro giorno l’unico mio pensiero era procurarmi la prossima dose.
Ora c’è Elisa che vuole poter chiamare questo posto «casa», che vuole prendersi cura di casa sua.
– Elisa Moroni
“Nella tossicodipendenza si fa fatica a trovare la volontà di fare le cose, si ha pigrizia e si tende a rimandare sempre al giorno dopo. Ogni casina possiede un’anima: l’anima di chi l’ha costruita e di chi ci vivrà. Si sta vicini per fare rete, per fare miracoli.“