Maha Kumbh Mela: il mio bagno sacro nell’energia dell’universo
Lavinia, la mia giovane insegnante di yoga, mi racconta la sua straordinaria esperienza in India al Maha Kumbh Mela a Prayagraj, una città a un’ora di volo da Delhi, il più grande raduno al mondo di fedeli, che si svolge ogni 12 anni.
Perché le persone si riuniscono? Cosa fanno esattamente?
«È un raduno che si svolge da diecimila anni ogni 12 anni, oppure ogni 7 in misura ridotta. Quest’anno le date sono speciali, perché ci sono specifici allineamenti astrologici (Giove entra in Acquario e il Sole entra in Ariete e visti dalla Terra i pianeti risultano allineati) che rendono questa riunione particolarmente potente. Partecipano milioni di persone. Sono perlopiù indiani, ma anche diversi stranieri, provenienti da tutto il mondo. È un evento molto sentito da persone di tutte le estrazioni sociali, dal premier Modi a gente che si indebita pur di esserci. I motivi sono due:
1. Grazie agli allineamenti dei pianeti, l’energia delle preghiere, delle intenzioni dei mantra facilita la Moksha, cioè la liberazione dalle incarnazioni.
2. Il bagno nelle acque sacre, secondo specifici rituali, aiuta a liberare dal Karma (effetto delle azioni passate); inoltre si assiste ai riti di iniziazione dei Sadhu (rinuncianti), alla loro morte sociale e rinascita spirituale. Si fanno pujas (atti di adorazione) rituali, si canta in sanscrito, si fanno offerte sonore, in denaro, in fiori, prostrazioni e ci si connette a una determinata divinità, a seconda del guru, del lignaggio ricevendo benedizioni.
È un’immensa celebrazione e grande festa dove il canto e la musica strumentale aiutano nel processo di connessione allo spazio sacro e a stati non ordinari di coscienza. Il fuoco sacro viene tenuto sempre vivo nelle tende degli Ashram (monasteri). Si attribuiscono proprietà spirituali alle ceneri sacre, ricollegate alla divinità di Shivae vengono usate dai Sadhu per cospargere il proprio corpo nudo. Con le ceneri si compiono rituali per la carica energetica, le si applicano sul terzo occhio come protezione e per schermare l’aura».
Dove e come avviene tutto questo?
«È incredibile, ma costruiscono una città nella città, lunga 14 chilometri per 1 di larghezza, costituita di tendoni dove alloggiano per un mese e mezzo (da metà gennaio a fine febbraio) addirittura 500 milioni di persone. Ogni giorno si stima ne arrivino circa 10 milioni. Qui sono rappresentati tutti gli Ashram indiani, dai più grandi ai più piccoli. Giorno e notte si fa festa, passano carri dorati con baldacchini e stendardi trainati da macchine. La musica è diffusa ovunque, si improvvisano spettacoli circensi, teatrali, la gente veste in modo bizzarro».

Avete fatto anche voi l’immersione nel fiume sacro?
«Sì, le abluzioni si svolgono nel Triveni Sangham, che è la congiunzione di 3 fiumi: Gange, Yamuna, Saraswati. Questa zona è sempre chiusa e viene aperta unicamente in queste date specifiche. Il bagno rituale avviene solo durante la festa ed è riservato ai Sadhu e a pochi altri fortunati. Vengono indossati indumenti arancioni. Io ho avuto il privilegio di poter partecipare, perché sono finita casualmente nella tenda di Maharaj, che ho scoperto essere uno dei capi spirituali del Makumb. Mi hanno accolta nel loro entourage e ho partecipato alle loro celebrazioni per due settimane».
Come è avvenuta l’abluzione?
«C’è stata la sfilata del carro del Capo spirituale in testa, come un Dio in terra. Io facevo parte del suo seguito. Dietro di noi venivano 50.000 Naga Sadhu (confraternita shivaita, che richiede la nudità degli adepti), con spade e armi. E più di 10.000 Baba (padri spirituali), c’erano anche tante Mata (madri spirituali): uno spettacolo impressionante. Sembrava di essere parte dell’esercito di Dio. Loro sono guerrieri che proteggono il Dharma (legge universale del dovere morale): i loro antenati avevano combattuto contro l’esercito britannico ai tempi del colonialismo. Mantengono una cultura spirituale profonda, ma anche territoriale. Alcuni vivono negli Ashram, altri invece sono eremiti nelle foreste, costantemente a contatto con la natura e gli animali. Sviluppano poteri fortissimi, abituati a dover sopravvivere e a dover essere sempre vigili, in allerta. Il bagno nel fiume gelido alle 5 del mattino è stato preceduto da 40 minuti di cammino al freddo e seguito da altri 40 minuti al ritorno, bagnati, senza potersi asciugare. Infatti mi son presa una bella bronchite!».
Ho saputo che ci sono stati incidenti con diversi morti. Hai corso dei rischi!
«Sì, è crollata un’impalcatura sotto il peso di tanta gente. Può essere pericoloso, per il flusso gigantesco e ininterrotto di folla non coordinata. Inoltre, per tutto il giorno c’è una nebbia costante formata dal polverone di sabbia sollevato dai piedi della gente, che limita la visibilità. Si rischia di venir spintonati, trascinati e calpestati. Nonostante tutto mi resta il ricordo di un evento eccezionale, irripetibile. Ho fatto il pieno di un’energia talmente potente, che mi accompagnerà per lungo tempo e sento che mi aiuta a schermarmi dalle situazioni negative e dalle notizie pesanti di questo periodo, procurandomi una sensazione di gioia suprema».
– Lavinia
“È un’immensa celebrazione e grande festa dove il canto e la musica strumentale aiutano nel processo di connessione allo spazio sacro e a stati non ordinari di coscienza. Il fuoco sacro viene tenuto sempre vivo nelle tende degli Ashram (monasteri). Si attribuiscono proprietà spirituali alle ceneri sacre, ricollegate alla divinità di Shivae vengono usate dai Sadhu per cospargere il proprio corpo nudo. Con le ceneri si compiono rituali per la carica energetica, le si applicano sul terzo occhio come protezione e per schermare l’aura.”