Il valore umano tra solidarietà e pace: la forza di chiedere aiuto
«Chi pratica la solidarietà vive più felice, al contrario di una persona individualista». È una frase pronunciata da don Mattia Ferrari, sacerdote e cappellano della ONG Mediterranea Saving Humans, durante una delle tante puntate del noto talk show Che Tempo che Fa. Parole che possono riassumere un concetto che in questo periodo storico è in continuo mutamento: il valore di un essere umano.
Ogni giorno, sia in ambito quotidiano – mondo del lavoro – che nell’attualità dei fatti (guerre, casi di cronaca, dibattito politico), si sentono costantemente giudizi su comportamenti, idee o valori che le persone vogliono trasmettere ad altri. La mentalità predominante del mondo di oggi è l’ego personale, ovvero pensare a noi stessi, credendo di farcela da soli a tutti i costi, rinunciando quindi a chiedere aiuto; questo perché si crede che dire «ho bisogno di aiuto» equivalga a non essere autonomi, vedendola come una sorta di sconfitta personale; invece sarebbe opportuno pensare che chiedere aiuto faccia sentire l’individuo una persona più matura. Se riflettiamo bene però, un essere umano, quotidianamente è sempre all’interno di un gruppo. Ognuno ha una propria autenticità, ma essendo insieme ad altre persone non si può essere individualisti, altrimenti il rischio di essere isolati è elevato e la felicità la vedi col binocolo.

Immagine realizzata con sistema di intelligenza artificiale Bing Image Creator.
Il valore di un individuo non può essere misurato concretamente, perché altrimenti sarebbe una continua selezione naturale e produrrebbe soltanto rabbia e scontento nelle persone. Ad esempio, nel mondo del lavoro, generalmente si seleziona una persona con le competenze più appropriate in base alle mansioni che dovrà ricoprire. In questo caso si discute la sua possibile capacità nel contribuire alla vita aziendale, evitando di far sentire a disagio una persona parlando di valori personali, come la religione oppure il proprio credo politico.
Contemporaneamente, il diritto di critica verso chi crede nei valori quali la violenza, l’odio nei confronti di persone che credono in altra fede o altri fattori, è sacrosanto. Se non esprimiamo tale dissenso, allora saremmo circondati da individui pieni di rabbia, con l’unico scopo di prevalere su tutti usando qualsiasi cosa pur di stroncare o zittire un gruppo di individui. E purtroppo in diversi scenari di guerra internazionali si sta verificando questa situazione, cioè eliminare chiunque, senza distinzione tra civili e criminali. È fondamentale quindi coltivare il valore della pace, cercando di far dialogare le parti coinvolte in un conflitto per porre fine al massacro di esseri umani. Pensare ancora che nel 2025 si faccia fatica a promuovere il valore della pace tra i popoli è inaccettabile.
Riprendendo la frase iniziale di don Mattia Ferrari, chi condivide valori come la solidarietà con le altre persone, coltivando quindi relazioni sociali con chi ci circonda, non fa altro che rendere sé stesso felice, vivendo un mondo migliore. Infatti, l’ascolto diventa a tutti gli effetti uno strumento fondamentale per non rimanere ancorati su una mentalità individuale. Questo perché prima o poi una persona deve confrontarsi con il prossimo e il non saper trasmettere (e condividere) i propri valori con gli altri lo isolerebbe ancora di più. Mi auguro soltanto che nei prossimi mesi ci sarà sempre più spazio in questo mondo per le persone che coltivano la speranza della pace, il valore più importante che un individuo può avere dentro di sé.
– Luca Malaspina
“Il diritto di critica verso chi crede nei valori quali la violenza, l’odio nei confronti di persone che credono in altra fede o altri fattori, è sacrosanto. Se non esprimiamo tale dissenso, allora saremmo circondati da individui pieni di rabbia, con l’unico scopo di prevalere su tutti usando qualsiasi cosa pur di stroncare o zittire un gruppo di individui. E purtroppo in diversi scenari di guerra internazionali si sta verificando questa situazione, cioè eliminare chiunque, senza distinzione tra civili e criminali. È fondamentale quindi coltivare il valore della pace, cercando di far dialogare le parti coinvolte in un conflitto per porre fine al massacro di esseri umani.“