Intelligenza Artificiale: la grande invenzione che (forse) non conosciamo ancora
Ogni volta che sentivo il termine Intelligenza Artificiale, la mia mente si svuotava, anche se sapevo che era (ed è) qualcosa di più grande di noi, fondamentale nella nostra vita quotidiana; sapevo che in qualche modo svolge compiti, ma non come e fino a che punto.
Ricordo a scuola, da bambina, quante cose ci insegnavano: le scoperte importanti che hanno cambiato il mondo, e come ora e in futuro l’Intelligenza Artificiale sia «la più grande delle invenzioni». L’Intelligenza Artificiale debole si concentra su un solo compito da svolgere, imitando l’intelligenza umana, ma non ha la capacità di affrontarne altri contemporaneamente. Alexa comprende comandi semplici, ma non è in grado di comprendere richieste o domande complesse, proprio come Siri. Dove potremmo trovarla? Forse nell’inimmaginabile, dove meno ce lo aspettiamo.
L’Intelligenza Artificiale rappresenta una delle sfide più affascinanti e rivoluzionarie del nostro tempo. Il suo obiettivo principale è permettere alle macchine di percepire l’ambiente che le circonda e, grazie all’apprendimento e all’intelligenza acquisita attraverso sistemi complessi, compiere le azioni migliori per raggiungere determinati obiettivi. Le radici dell’IA affondano nell’antichità: miti, leggende e racconti popolari narravano di esseri artificiali dotati di intelligenza o coscienza, spesso creati da artigiani geniali. Tuttavia, la nascita formale dell’IA come disciplina scientifica si fa risalire al 1956, con il celebre convegno al Dartmouth College, negli Stati Uniti.
L’entusiasmo iniziale lasciò però presto spazio alla delusione: i progressi furono più lenti del previsto e, nel 1974, i finanziamenti vennero drasticamente ridotti, dando inizio al cosiddetto «inverno dell’IA», un periodo di stagnazione che si protrasse fino agli anni Ottanta. Fu proprio in quel decennio che il Giappone rilanciò la ricerca sull’Intelligenza Artificiale con il progetto delle «Quinte Generazioni», spingendo altri Paesi a riaccendere l’interesse in questo campo.
Oggi, l’IA è tornata al centro dell’innovazione globale. I sistemi intelligenti non solo imparano e si adattano, ma sono anche in grado di ragionare e trovare soluzioni efficaci a problemi complessi. Un tempo relegata alla fantascienza, l’Intelligenza Artificiale è ora una realtà concreta che sta cambiando profondamente il nostro modo di vivere, lavorare e pensare.

Immagine realizzata con sistema di intelligenza artificiale Bing Image Creator.
Una realtà senza Intelligenza Artificiale sarebbe, senza esagerare, catastrofica. Basta osservare dove oggi l’IA è indispensabile e in quali ambiti viene già ampiamente utilizzata, per comprendere quanto sia diventata parte integrante della nostra esistenza. Senza questa tecnologia non saremmo in grado di svolgere molte delle attività che oggi diamo per scontate: dai compiti più semplici fino a interventi complessi che possono letteralmente cambiare la vita. L’IA è in grado di affrontare problemi che, da soli, gli esseri umani non riuscirebbero a risolvere in modo efficace, veloce o preciso.
Che si tratti di diagnosi mediche assistite, sistemi di navigazione intelligenti, algoritmi che prevengono frodi bancarie, o motori di ricerca capaci di comprendere il linguaggio naturale, l’Intelligenza Artificiale interviene là dove il nostro limite umano si ferma — potenziandoci, supportandoci, e in alcuni casi, superandoci.
– Sofia Catuara
“Che si tratti di diagnosi mediche assistite, sistemi di navigazione intelligenti, algoritmi che prevengono frodi bancarie, o motori di ricerca capaci di comprendere il linguaggio naturale, l’Intelligenza Artificiale interviene là dove il nostro limite umano si ferma — potenziandoci, supportandoci, e in alcuni casi, superandoci.“