Onda dopo onda: come il mare ed Exodus mi hanno insegnato a vivere
Durante la permanenza nella comunità residenziale Exodus, ho vissuto un’esperienza che ha cambiato profondamente il mio modo di vedere me stesso e il mondo intorno.
Come molti dei ragazzi ospitati lì, anch’io ho attraversato momenti difficili, segnati da scelte sbagliate, fragilità e ferite interiori. Ma grazie ai progetti di Exodus, ho trovato un’opportunità reale per ricostruire la mia vita, a partire da qualcosa di concreto e tangibile: la manutenzione e la navigazione delle imbarcazioni a motore e a vela.
Maneggiare attrezzi, riparare le barche, imparare a conoscerle e a condurle mi ha dato non solo una serie di competenze tecniche, ma soprattutto la possibilità di riscoprire una parte di me che credevo perduta: la forza, la responsabilità, la capacità di andare avanti.
Il mare, per me e per molti di noi, non è solo acqua e vento, ma un simbolo di libertà e di rinascita. È lì che ho imparato a prendere il timone della mia vita, a orientarmi anche quando le condizioni sembravano avverse.
Questa esperienza è stata terapeutica perché ha saputo restituirmi fiducia e speranza. Lavorare insieme agli altri, condividere fatiche e successi, imparare a collaborare e a sostenersi, ha ricostruito in me il senso di appartenenza e di comunità, qualcosa che avevo perso, o che non avevo mai avuto.
Il mare mi ha insegnato la pazienza, il rispetto per le forze più grandi di noi e soprattutto il valore della perseveranza.
So bene cosa vuol dire sentirsi persi, essere schiacciati da un passato che sembra non volerci lasciare andare. Ma ho scoperto anche che, con impegno e aiuto, si può cambiare rotta, si può risalire la corrente e trovare nuovi orizzonti.
Per questo, i progetti di Exodus e il lavoro in mare non sono solo un’attività: sono per me e per tanti altri un’occasione di riscatto, di crescita e di speranza.
Questo percorso non mi ha solo insegnato un mestiere, mi ha insegnato a credere di nuovo in me stesso, a guardare avanti con fiducia e a costruire un futuro migliore, passo dopo passo, onda dopo onda.
– Carlo D’Amico
“Questa esperienza è stata terapeutica perché ha saputo restituirmi fiducia e speranza. Lavorare insieme agli altri, condividere fatiche e successi, imparare a collaborare e a sostenersi, ha ricostruito in me il senso di appartenenza e di comunità, qualcosa che avevo perso, o che non avevo mai avuto.“