Animenta con voi – Viaggia, scopri, ama: consigli pratici per i Disturbi Alimentari

Autori:
Cristina racconta come il viaggio, anche con un Disturbo Alimentare, diventi occasione di cura, scoperta di sé e fiducia in un nuovo battito d’ali.
Immagine generata con sistema di intelligenza artificiale Bing Image Creator.

Ali di consapevolezza: viaggiare e rinascere con un Disturbo Alimentare

Viaggiare è molto più che spostarsi da un luogo all’altro: è un invito a scoprire il mondo e soprattutto se stessi.
Per chi convive con un Disturbo Alimentare questa esperienza può essere carica di sfide, ma anche di grandi opportunità di crescita e guarigione. EF Education First, Animenta e Comestai lavorano insieme per sostenerti in questo cammino.

Ed è per questo che propongono alcuni consigli e suggerimenti per vivere al meglio un viaggio all’estero quando soffri di un Disturbo Alimentare.

  • Quando prepari la valigia scegli vestiti con cui ti senti a tuo agio, familiari, come un abbraccio che ti rassicura: sentirsi comodi nel proprio corpo è il primo passo per affrontare il nuovo con meno paure.
  • Famigliarizza con il cibo locale: la recovery è flessibilità e apertura. Ascolta il tuo corpo e prova ad accogliere la novità senza giudizio; è anche un esercizio di gentilezza verso te stesso.
  • Viaggia con qualcuno di cui ti fidi: un compagno di viaggio è un porto sicuro, un sostegno emotivo prezioso per affrontare le onde imprevedibili del cambiamento.
  • Prepara insieme ai tuoi professionisti un elenco di strategie di coping. Sono strumenti preziosi da utilizzare quando il viaggio emotivo si fa più intenso.
  • Ascolta i segnali di fame e sazietà, anche se diversi da quelli a cui sei abituato. Ti aiuterà a imparare a rispettare il ritmo unico del tuo corpo, senza forzature.
  • Fai regolari check-in con te stesso, più che altro per capire dove e come stai andando: riconosci i tuoi progressi e concediti di ricalibrare il cammino quando serve.
  • Porta con te un diario: scrivi pensieri, emozioni e paure per lasciarli andare e liberare spazio alla presenza, al qui e ora.
  • Concediti di vivere e godere l’esperienza, perché il viaggio è un tempo limitato e speciale: le tue abitudini possono cambiare, ma la tua essenza rimane sempre intatta.
  • Perdonati se non riesci a gestire tutto come avevi pianificato; non è un fallimento, ma un atto di coraggio e amore verso te stesso.

Viaggiare con un Disturbo Alimentare è imparare a costruire ali nuove, fatte di consapevolezza, gentilezza e fiducia. E ogni passo che riesci a fare, è già un atto di cura: un battito d’ali verso la rinascita.

– Cristina Procida

“Viaggiare con un Disturbo Alimentare è imparare a costruire ali nuove, fatte di consapevolezza, gentilezza e fiducia. E ogni passo che riesci a fare, è già un atto di cura: un battito d’ali verso la rinascita.”

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