Affamati e folli: la follia è scegliere di “essere” anziché di “fare”

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Una B.Liver riflette su sicurezza e follia: la tensione tra scelte ponderate e libertà, alla ricerca di un equilibrio tra paura di sbagliare e vivere nel presente.
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"Non ho mai deragliato drasticamente dai binari della mia vita, però sono felice del mio percorso. Sono invidiosa di chi si permette di sbagliare e di cambiare: vi ammiro, pur consapevole che spesso chi si ritrova senza orientamento, invidia chi ha già le idee chiare. Di nuovo ritorna il concetto di spettro fluido, per cui probabilmente, la scelta più sana sarebbe starci nel mezzo e seguire il proprio cuore o il proprio cervello con la stessa fiducia e importanza." Immagine generata con sistema di intelligenza artificiale Bing Image Creator.

Tra certezza e follia: vivere con paura o con il cuore?

Avere la spensieratezza nel cuore è un lusso. La follia stessa è carica di aspettative. A vent’anni bisogna per forza fare scelte avventate, perché, se non allora, quando? Sbaglio, o a vent’anni bisogna, contemporaneamente, mostrarsi sicuri nel proprio percorso e costruire concretamente il proprio futuro? Non c’è tempo per entrambe le cose. Esiste uno spettro fluido tra una vita vissuta all’estremo dell’incertezza e una con i piedi di piombo.

La mia vita è sempre stata percorsa con i piedi di piombo, con la paura di sbagliare, o peggio, fallire. Ogni scelta è sempre stata fatta in virtù del futuro: un futuro che, concretamente, sono consapevole non esista ancora. Una fiducia cieca verso un traguardo che ho sempre desiderato. Ho costantemente l’immagine della destinazione a cui voglio arrivare e il più delle volte non mi godo nemmeno il viaggio, anche se raggiungo con gratificazione piccoli obiettivi intermedi, piccoli passi verso la carriera dei sogni. Poi, ripensando ai sacrifici fatti, mi accorgo che ne è sicuramente valsa la pena, ma, talvolta, confesso che una vocina nel retro della mente mi sussurra che forse avrei potuto divertirmi di più, visto che in qualche modo all’obiettivo ci si arriva comunque se lo si vuole davvero.

A volte penso di essere rinchiusa in un carro armato, capace solo di spianare ciò che ha davanti per proseguire sulla propria strada. Se andassi in bicicletta sicuramente avrei più tempo per guardarmi intorno e allungare la strada, prendendo quella panoramica. Ci sto lavorando.

Vivere in un carro armato è sicuramente una follia, solo non nella sua connotazione che allude alla libertà, vale lo stesso per la società per dire che sono una ventenne che compie follie?

È come se fossi nel processo di costruire un castello di carte, compiendo ogni azione con tanta cura e precisione. Poche volte ho compiuto piccole scelte senza pensare alle conseguenze, ovviamente finite «male», in quanto sbagli, ma, oggettivamente, sono tra i ricordi più vividi che conservo, più liberi, più vivi. La spiegazione del trucco è che erano vissuti nel presente, non sarebbero stati qualcosa che «avrei capito con il tempo».

Nonostante questa consapevolezza, le follie sono tra le cose che mi fanno più paura e sono le non scelte più coraggiose che esistano. La follia è scegliere per un momento di essere, invece di fare.

Forse, rischiare di morire da bambini spegne precocemente una luce di ingenuità nei confronti della vita. È difficile, perché prima si impara che esiste la morte e poi si impara a vivere spensierati nel presente, come tutti gli altri, per cui se si sbaglia oggi c’è sempre tempo per rimediare. La malattia obbliga a seguire un ordine cronologico innaturale di consapevolezza e, alla fine, regala un solo paio di occhiali diversi per vedere la realtà.

Nell’adulto capire con la guarigione che il futuro per davvero non esiste, alla fine è molto liberatorio, per un bambino è un incubo: il domani era l’unica certezza.

Non ho mai deragliato drasticamente dai binari della mia vita, però sono felice del mio percorso. Sono invidiosa di chi si permette di sbagliare e di cambiare: vi ammiro, pur consapevole che spesso chi si ritrova senza orientamento, invidia chi ha già le idee chiare. Di nuovo ritorna il concetto di spettro fluido, per cui probabilmente, la scelta più sana sarebbe starci nel mezzo e seguire il proprio cuore o il proprio cervello con la stessa fiducia e importanza.

Alla fine non esiste una vita vissuta nel modo giusto o sbagliato. Non esiste solo un periodo della vita dove è lecito cambiare, ognuno viaggia alla propria velocità. Il segreto di fondo è che i veri cambiamenti non sono nascosti nelle scelte, ma nelle relazioni tra esseri umani.

– Una B.Liver

Nonostante questa consapevolezza, le follie sono tra le cose che mi fanno più paura e sono le non scelte più coraggiose che esistano. La follia è scegliere per un momento di essere, invece di fare.

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