Cronache fantastiche: il capannone e i pensieri liberi

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Il B.Liver Simone descrive la storia dell’occupazione di un capannone ad Artigell,o per scopi culturali. Comunità e istituzioni, invece di opporsi, sostengono l’iniziativa, riconoscendone il valore sociale.
"Questo comune aveva bisogno di uno spazio di aggregazione giovanile, ma non solo: ho visto corsi di pittura e di danza per giovani, adulti, e anche per gli anziani, dibattiti e film". Immagine realizzata con sistema di intelligenza artificiale Bing Image Creator.

Cronache fantastiche: Occupazione di Primavera

Sul quotidiano Il Secondo, in un giorno casuale, apparentemente uguale a tutti gli altri, è comparso un articolo, intitolato «Occupazione di Primavera». Quel giorno, il giornale pubblicò quanto segue.

Erano le 7 e 30 di un mattino di aprile, quando dei ragazzi decisero di occupare un capannone dismesso da anni del piccolo e poco conosciuto comune provinciale di Artigello, per recuperare un edificio in abbandono (così dicono), con l’intento di creare uno spazio culturale in cui poter coltivare valori di cultura, unione e cittadinanza attiva.

Abbiamo intervistato le persone del posto, che abitavano le zone limitrofe, per sapere cosa ne pensassero di questi personaggi dall’identità misteriosa: «Beh, che c’è di male, ai miei tempi si occupava tutti i giorni e ben vengano gli spazi culturali, basta che non circolino sostanze stupefacenti e pericolose, perché sono state la rovina dei nostri tempi», ci ha raccontato un uomo di mezza età, da tempo pensionato ed ex professore di Lettere e Filosofia.

Incuriositi, abbiamo deciso di intervistare per dovere di cronaca, un altro cittadino di Artigello, questa volta un giovane che studiava nel vicino istituto tecnico: «Io sono contento, finalmente posso andare a studiare gratuitamente in un posto alternativo e prendere libri in prestito, dato che a scuola ci fanno pagare qualsiasi cosa, pure la carta igienica».

La comunità di Artigello sembra essere straordinariamente d’accordo con l’azione indecente di questi ragazzi, tanto da portare anche il sindaco, Mirko Orito, a rilasciare alcune dichiarazioni. Ecco cosa ha raccontato alla stampa: «Che dire, sono dei bravi ragazzi, questo comune aveva bisogno di uno spazio di aggregazione giovanile, ma non solo: ho visto corsi di pittura e di danza per giovani, adulti, e anche per gli anziani, dibattiti e film. Sono contento, tanto più che ho chiamato l’arma dei carabinieri per far avere a loro disposizione tutto l’occorrente, come armadi, libri, secchi di vernice e pure un servizio di sorveglianza e prevenzione contro le dipendenze, tutto gratuitamente».

“Che dire, sono dei bravi ragazzi, questo comune aveva bisogno di uno spazio di aggregazione giovanile, ma non solo: ho visto corsi di pittura e di danza per giovani, adulti, e anche per gli anziani, dibattiti e film. Sono contento, tanto più che ho chiamato l’arma dei carabinieri per far avere a loro disposizione tutto l’occorrente, come armadi, libri, secchi di vernice e pure un servizio di sorveglianza e prevenzione contro le dipendenze, tutto gratuitamente“.
Immagine generata con sistema di intelligenza artificiale Bing Image Creator.

Queste parole hanno profondamente colpito il nostro presidente Giorgio Popone, tanto da portarci a presentare formalmente le nostre scuse al popolo italiano e in special modo alla comunità cittadina del comune di Artigello, che ha scritto sui social: «Oggi abbiamo avuto un attacco diretto al nostro paese: la testata giornalistica Il Secondo ha fatto un articolo sull’occupazione di Artigello, e per noi è inammissibile che i centri culturali, al giorno d’oggi, vengano presi di mira dalle testate giornalistiche, come se volessero far passare per delinquenti dei ragazzi animati da passioni e ideali che si mettono in prima linea per far andare avanti la nostra società e la nostra collettività con pensieri più liberi!».

– Simone Arcidiacono

Oggi abbiamo avuto un attacco diretto al nostro paese: la testata giornalistica Il Secondo ha fatto un articolo sull’occupazione di Artigello, e per noi è inammissibile che i centri culturali, al giorno d’oggi, vengano presi di mira dalle testate giornalistiche, come se volessero far passare per delinquenti dei ragazzi animati da passioni e ideali che si mettono in prima linea per far andare avanti la nostra società e la nostra collettività con pensieri più liberi!

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