Fragilità che vola alta: la bellezza dell’umanità – e delle sue cicatrici – ad Assisi
Quando i Frati della Basilica Maggiore di Assisi ci hanno chiesto di portare la Mostra in occasione del loro Festival del Cortile di Francesco e dell’ottavo centenario del Cantico delle Creature, ci è sembrata una cosa immensa. In qualche modo arrivavamo con le nostre Cicatr/ci vicino al cielo, in un luogo bellissimo, profondo, ma altissimo, dove avremmo potuto farle brillare.
Poi abbiamo iniziato a pensare a cose materiali, concrete, economiche… e a come affrontarle, per superarle e, se possibile, farle rendere.
È stato un lavoro coinvolgente, emozionante, a tratti duro e avvilente (come quando alcune aziende che avevano fatto la statua con noi, davanti a 3/4.000 euro richiesti per spostamenti, allestimento, security e organizzazione, ci hanno risposto: «non abbiamo budget». Banche e case farmaceutiche, grandi come una casa e ricche come Creso, che non si sono vergognate e rese conto della loro drammatica ipocrisia…).
Non ci siamo arrestati e alla fine abbiamo allestito una mostra straordinaria nel sagrato della Basilica e nella sala dei congressi, dove scuole, amici e persone ci sono venuti a trovare provando emozioni potenti, lacrime di commozione e abbracci di fratellanza, spostando per un attimo lo sguardo dal disumano dei tempi che viviamo, all’umano delle persone che siamo. Con la bellezza della nostra fragilità e l’intensità della nostra vicinanza.

Abbiamo mangiato il cibo dei Frati, in luoghi sontuosi, ma umili. Abbiamo visitato posti unici, vicino ai Santi e alla straordinaria architettura dell’Uomo e a quella ancora più straordinaria della Natura. Abbiamo organizzato incontri e panel dove persone sensibili e intelligenti hanno portato la loro voce e quella delle organizzazioni per cui lavorano e in cui credono (non c’erano solo banche e industrie farmaceutiche, perché forse non ci credono abbastanza).
Abbiamo lavorato sodo e ci siamo divertiti molto, stando insieme, ascoltando racconti e vedendo come le fragilità dei nostri ragazzi siano fiorite in storie che volano alte, sopra le teste delle migliaia di pellegrini che ad Assisi hanno toccato la bellezza del Cantico, l’umanità e l’ironia dei Frati e la voce dei ragazzi sopra le nuvole che ci guidano con orgoglio, ironia e saggezza.
Grazie a Fra Giulio, Fra Marco, Andrea, Greta e a tutti coloro che hanno reso possibile questo «miracolo» di umanità, fragilità e bellezza. Grazie a tutte le persone e aziende che hanno deciso di metterci faccia e aiuti. Ma soprattutto grazie a noi, per quello che facciamo e per chi lo facciamo.
Bill
– Bill Niada
“Non ci siamo arrestati e alla fine abbiamo allestito una mostra straordinaria nel sagrato della Basilica e nella sala dei congressi, dove scuole, amici e persone ci sono venuti a trovare provando emozioni potenti, lacrime di commozione e abbracci di fratellanza, spostando per un attimo lo sguardo dal disumano dei tempi che viviamo, all’umano delle persone che siamo. Con la bellezza della nostra fragilità e l’intensità della nostra vicinanza.“