Le parole che trasformano: il coraggio di dire ciò che conta
Abracadabra. A volte vorrei avere una parola magica per far sparire preoccupazioni e dolori e per far riapparire nella mia vita chi non c’è più, o per realizzare il sogno delle persone che amo. Purtroppo la vita non funziona così. Ma per fortuna ci sono al mondo persone che con le loro parole, con le loro storie di vita riescono ad ispirarci, hanno il potere di farci riflettere, di farci rinascere. A volte basta una parola detta al momento giusto da qualcuno, anche da uno sconosciuto, per sentire quel click che fa svoltare la nostra vita. Non bisogna mai avere paura di parlare. Che sia per difendere le proprie opinioni o per dichiarare qualcosa a qualcuno.

Immagine realizzata con sistema di intelligenza artificiale Bing Image Creator.
C’è una cosa importante da ricordarsi riguardo alle parole, oltre ad usarle per il bene e mai per fare del male: bisogna sempre dirle. Il rimpianto di non aver detto quell’ultimo ciao, o quel grazie, o quel ti amo che avrebbe svoltato la giornata a qualcuno, sarà qualcosa che rimpiangeremo per sempre. Parlare di certi argomenti è difficile, usare nel modo giusto le parole per farsi capire senza malintesi, oggi è sempre più complicato, ma dobbiamo osare, è importante gridare al mondo: «Io esisto, ecco la mia storia!». Non sai mai chi puoi aiutare, forse te stesso o forse qualcuno che nemmeno sapevi ne avesse bisogno. E ricordiamoci che nel mondo ci sono esseri umani, o esseri viventi che non possono parlare, non possono comunicare quello che realmente vorrebbero dire. Quindi, prendiamoci anche la responsabilità di parlare per loro. La vita è troppo breve per rimanere in silenzio. Allora parliamo, comunichiamo, raccontiamo e aiutiamoci a rinascere l’uno con l’altro!
– Denise Corbetta
“Parlare di certi argomenti è difficile, usare nel modo giusto le parole per farsi capire senza malintesi, oggi è sempre più complicato, ma dobbiamo osare, é importante gridare al mondo: «Io esisto, ecco la mia storia!». Non sai mai chi puoi aiutare, forse te stesso o forse qualcuno che nemmeno sapevi ne avesse bisogno“