Il potere del no: essere rifiutati è pesante, fa male. Meglio farsi aiutare da chi ne sa più di noi

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Il B.Liver Ferdinando racconta la sua rinascita dopo aver perso sé stesso per amore, e come si sia poi ritrovato dicendo proprio quel "no".
"Ci vollero diversi anni prima di comprendere che i numerosi problemi di coppia e con la famiglia della mia compagna divennero così pesanti, che avevo bisogno di dire un no molto difficile e complicato da proferire. Nessun può dire che sia facile, semplice e leggero stabilire un no, ma è necessario per sé stessi, e che sia di insegnamento alla persona con cui si sta insieme, o in generale a chiunque si dice di no". Immagine realizzata con sistema di intelligenza artificiale Bing Image Creator.

Quel no che mi ha salvato (ma mi è costato tutto)

Ogni persona che sia interessata a una relazione sentimentale ha le proprie aspettative. In ogni sfera da quella affettiva, relazionale, passionale o di altro genere, ciascuno ripone più o meno interesse sia che tutto vada per il meglio, sia che capitino esperienze spiacevoli, oppure disastrose.

Personalmente ho cercato nel tempo di avere maggior cura delle necessità, dei bisogni e delle aspettative della persona che mi interessava conoscere e frequentare, e quando fosse stato il momento, di svelare i miei sentimenti per far apprezzare il mio interesse. Ho avuto una relazione abbastanza lunga, ci tenevo così tanto da dover mettere tanti, troppi «no»: amici, famiglia (la mia), lavoro e nel tempo anche a una parte della mia salute.

La frattura con la mia famiglia accrebbe il problema di salute mentale, che influì anche a livello fisico, mi lasciai tutto alle spalle, ma cambiò anche qualcosa della mia personalità. Ci vollero diversi anni prima di comprendere che i numerosi problemi di coppia e con la famiglia della mia compagna divennero così pesanti, che avevo bisogno di dire un no molto difficile e complicato da proferire. Nessun può dire che sia facile, semplice e leggero stabilire un no, ma è necessario per sé stessi, e che sia di insegnamento alla persona con cui si sta insieme, o in generale a chiunque si dice di no.

Ho tentato di fare ciò che consideravo il mio meglio per rendere meno dura, difficile e lacerante possibile la fine della relazione sentimentale, ma ho ricevuto rabbia, rancore, cattiverie e tanti assillanti tentativi di contatto, per cui ho avuto la necessità – seppur discutibile, non posso certo negarlo – di chiedere due querele per atti persecutivi (il codice rosso può essere applicabile anche per motivi assai meno pericolosi per la propria persona, ma non di meno importanti).

Ho fatto certamente i miei sbagli, i miei errori, forse  mi è anche capitato di aver fatto qualcosa di non corretto, ma sono sempre stato disponibile a scusarmi, a prendermene la responsabilità senza mai ostacolare la libertà di fare ciò che si riteneva necessario, purtroppo spesso tutto ciò che facevo non funzionava. Poter recuperare la relazione con la mia famiglia, con qualche amico, gli interessi culturali, la scelta di libertà che era stata troppo costretta e che era costata troppo per me e per altre persone, era come ricomporre un puzzle fatto di vetro usando un collante: occorrerà uno sforzo e non sempre il risultato sarà il quadro originale.

“Poter recuperare la relazione con la mia famiglia, con qualche amico, gli interessi culturali, la scelta di libertà che era stata troppo costretta e che era costata troppo per me e per altre persone, era come ricomporre un puzzle fatto di vetro usando un collante: occorrerà uno sforzo e non sempre il risultato sarà il quadro originale”. Immagine realizzata con sistema di intelligenza artificiale Bing Image Creator.

Sentirsi dire dei no è difficile, crea tanti problemi soprattutto a chi ne ha ricevuti tanti, o per chi ha avuto tante esperienze che non davano soddisfazione per la propria autostima e di apprezzamento sotto tanti punti di vista. Troppo spesso, negli ultimi anni, mi è capitato di vedere situazioni estremamente violente, crudeli e in tantissimi casi funeste, le ragioni erano perlopiù di tipo passionale, come un tradimento, una precedente relazione finita; quindi semplificando, a volte da un rifiuto è scaturita una risposta emotiva esplosiva, e sottovalutandola, quasi sempre fatale.

Bisogna chiedere aiuto: famiglia, amici, forze dell’ordine, persone vicine a dove si vive, si lavora, luoghi che si frequenta spesso o abitudinariamente. È necessario educare, rendere consapevoli e partecipi anche le persone che possono sembrare innocue, non capaci di compiere gesti pericolosi, ma anche chi ha già causato danno a una persona che in passato amava, a cui voleva bene, con cui magari aveva anche creato una famiglia.

– Ferdinando Benati

Bisogna chiedere aiuto: famiglia, amici, forze dell’ordine, persone vicine a dove si vive, si lavora, luoghi che si frequenta spesso o abitudinariamente. È necessario educare, rendere consapevoli e partecipi anche le persone che possono sembrare innocue, non capaci di compiere gesti pericolosi, ma anche chi ha già causato danno a una persona che in passato amava, a cui voleva bene, con cui magari aveva anche creato una famiglia.”

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