Compleanno del Bullone: “Ci vuole coraggio contro la rabbia e la paura”

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Silvia ricorda la copertina del Bullone 14: coraggio non è assenza di paura, ma la forza di accettare dolore e incertezze. Sull’Isola di Fuoco della Rabbia impariamo a convivere con il timore, percorrendo una strada difficile ma necessaria.
La copertina de Il Bullone 14, aprile 2017.

Il coraggio di accettare il dolore, un viaggio sull’Isola di fuoco

Dalla finestra spalancata sul mondo della copertina de Il Bullone N. 14 aprile 2017, istintivamente si fa spazio un quesito da non sottovalutare: «Di fronte a una malattia che ci addolora profondamente ci è consentito gridare, manifestare la nostra scontentezza, protestare, sputare lingue di fuoco che inceneriscono incontrollate qualsiasi cosa intorno a noi?».

Domanda legittima, che esige una risposta alquanto complessa nella sua pur disarmante semplicità.

Tengo a sfatare fin da subito l’idea che chi è coraggioso non ha paura, o non si arrabbia. Entrambe le emozioni fanno parte anche della vita dei coraggiosi, ma in qualche modo essi hanno imparato a riconoscerle e gestirle, magari dopo aver vissuto solitari e introversi nell’Isola di Fuoco della Rabbia, la cui sabbia è rovente e non permette di vedere la realtà in modo lucido, in quanto l’unica reazione è cercare di domare il dolore incandescente con la non accettazione dello stesso.

“Entrambe le emozioni fanno parte anche della vita dei coraggiosi, ma in qualche modo essi hanno imparato a riconoscerle e gestirle, magari dopo aver vissuto solitari e introversi nell’Isola di Fuoco della Rabbia, la cui sabbia è rovente e non permette di vedere la realtà in modo lucido, in quanto l’unica reazione è cercare di domare il dolore incandescente con la non accettazione dello stesso”.
Immagine realizzata con sistema di Intelligenza Artificiale Bing Image Creator.

La cruda realtà della vita quotidiana ci insegna che dobbiamo cavarcela con ciò che abbiamo, affrontando situazioni difficili con i mezzi a nostra disposizione, compresi difetti e debolezze, e pure sciagure, rimanendo sempre ben visibili e con i piedi piantati per terra, senza, tra l’altro, possedere armi invincibili, e aggiungendo magari un pizzico di timore, che ci sta. E incertezze.

Per imboccare questa strada dal terreno sconnesso e a tratti pericoloso, non c’è altro modo di percorrerla tutta, fino alla fine.

Concordo, ci vuole così tanto coraggio che il solo pensiero rinnova il timore di non farcela. Ci vuole cuore.

– Silvia Commodaro

“La cruda realtà della vita quotidiana ci insegna che dobbiamo cavarcela con ciò che abbiamo, affrontando situazioni difficili con i mezzi a nostra disposizione, compresi difetti e debolezze, e pure sciagure, rimanendo sempre ben visibili e con i piedi piantati per terra, senza, tra l’altro, possedere armi invincibili, e aggiungendo magari un pizzico di timore, che ci sta. E incertezze.”

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