Identità: il puzzle della vita da ricomporre
Riguardando la prima pagina del Bullone di luglio-agosto 2022 e il suo titolo portante, Identità è mistero, e leggendo le righe che lo introducono – «Conosciamo solo il 5 per cento di noi stessi e di quello che ci circonda» – una domanda mi nasce spontanea: come fare a saperne di più, sia di ciò che siamo che del mondo che ci sta intorno? Mi viene in mente una famosa gag di Corrado Guzzanti quando interpretava il santone Quelo: «La risposta non la devi cercare fuori, perché la risposta è dentro di te… e però è sbagliata!».
Al di là della battuta (che mi fa sempre ridere), quello che dice il santone Quelo non è soltanto una battuta né un concetto troppo sbagliato.
L’inchiesta del Bullone, infatti, metteva in luce il bisogno, spesso trascurato e difficile da raggiungere, di accettarsi, di volersi bene così come si è. E come a volte quello che pensiamo di essere, quello che pensiamo dovremmo essere per stare bene, per essere felici, non è la risposta… giusta alla domanda «chi siamo veramente».
È un po’ come quando ci si guarda allo specchio (tema affrontato recentemente dalla bella mostra Sguardi allo Specchio di Emanuela Niada e Silvia Pisani): quando ci guardiamo riflessi riconosciamo la nostra immagine come «nostra»? Siamo effettivamente noi? Oppure quello che vediamo è soltanto ciò che pensiamo di essere?
Da qui il mistero della nostra identità. Perché non siamo uno, ma tanti; siamo tante sfaccettature di noi stessi, tanti pezzi di un solo puzzle che alla fine compone il nostro Io, la nostra identità. E, di conseguenza, il nostro posto nel mondo. E proprio come in un puzzle, non tutti i pezzi si individuano al primo colpo, ma soltanto un po’ alla volta, provando e riprovando. Finché tutti non si incastrano e allora l’immagine è completa: l’immagine di chi siamo e della nostra vita.
– Lorenzo viganò
“Da qui il mistero della nostra identità. Perché non siamo uno, ma tanti; siamo tante sfaccettature di noi stessi, tanti pezzi di un solo puzzle che alla fine compone il nostro Io, la nostra identità. E, di conseguenza, il nostro posto nel mondo.”